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Era stato messo da parte per diversi decenni, ma da qualche anno è tornato in voga lo Chardonnay Day, un festival interamente dedicato a questo vitigno così diffuso in tutto il mondo, ma che ha la sua terra natale tra le colline ed i pendii della Borgogna. Si tratta di un evento imperdibile per neofiti ed amanti di questo vino, celebrato in ogni angolo del globo per il suo sapore eccezionale, in tutte le sue diverse sfaccettature.
La Giornata Internazionale dello Chardonnay si celebra ogni anno il giovedì prima dell’ultimo lunedì di maggio e sta guadagnando nuovo slancio in molti paesi produttori di vino in tutto il pianeta. Il vitigno Chardonnay è infatti l’uva a bacca bianca più famosa e diffusa al mondo, con oltre 200,000 ettari vitati ed interpretazioni eleganti ed ammalianti che possono essere trovate in quasi tutti i continenti: dalla Nuova Zelanda, al Sudafrica, alla California, sino al Cile, senza dimenticare l’Italia. Ma dove quest’uva raggiunge apici inimitabili è la Borgogna in Francia: qui vengono prodotti alcuni dei migliori vini Chardonnay.
Le origini di quest’uva sono da ritrovare proprio nell’omonimo villaggio di Chardonnay, situato più o meno a metà strada tra le cittadine di Beaune e Macon e dove si svolge ogni anno lo Chardonnay Day. La regione di Beaune è una delle massime produttrici di questi vini bianchi, che solitamente hanno prezzi abbordabili, come dimostrato dal catalogo dell’enoteca online Svino.it. Ma nella Cote de Beaune si trovano anche vigneti leggendari, come il Grand Cru di Batard Montrachet, patria di vini Chardonnay eccezionali sia nel sapore che nei prezzi, come dimostrato dalle etichette del Domaine Blain Gagnard e del Domaine Ramonet. Si tratta di vere e proprie opere d’arte ambite dai collezionisti, che considerano questi vini un investimento a buon rendere, dato che il loro valore è destinato a crescere.
L’aroma dei vini Chardonnay comprende generalmente sfumature di mela, ananas, melone giallo e drupacee. Si tratta di vini bianchi secchi e corposi e, a causa dell’invecchiamento in botti di rovere e della fermentazione malolattica, acquisiscono spesso sfumature di panna, burro e nocciole. Se il vino è stato affinato sui lieviti troviamo anche note di yogurt e tanta cremosità. Tra i migliori abbinamenti per questo vino ci sono i piatti di pollo con salsa di senape, primi e secondi a base di frutti di mare e torte salate.
Si dice che lo Chardonnay sia un’uva in cui si sente in maniera netta il tocco del vignaiolo, poiché ottiene molte delle sue caratteristiche note burrose e di vaniglia dai metodi di vinificazione impiegati. Un’espressione unica di questo vitigno è rappresentata dalla denominazione di Chablis, situata nell’estremo nord della Borgogna, dove i vini sono prodotti in uno stile diametralmente opposto, con particolare attenzione alla mineralità gessosa tipica del terroir di origine e alla ricca vena acida. Va ricordato inoltre che quest’uva è un componente fondamentale anche degli Champagne, il cui territorio si trova appena più a nord dello Chablis.
Lo Chardonnay Day è dunque l’occasione perfetta per partecipare a un fitto programma di eventi nel cuore del suo villaggio natale, tra cui laboratori di microdegustazione e dimostrazioni interattive che sveleranno tutta la plasticità gustativa di questo vino, ma si tratta di una ricorrenza internazionale, celebrata anche nell’emisfero sud, come ad esempio in Australia. La data dell’evento non è casuale: in media i vini Chardonnay trascorrono sei mesi di affinamento in botti di rovere, ed a fine maggio la maggior parte del vino viene imbottigliato e messo in commercio, pronto per essere degustato in tutto il suo splendore. La celebrazione è dunque una scusa per aprire qualche bottiglia di questo vino dorato, ma è anche un’occasione per imparare tutto quello che c’è da sapere sull’uva bianca più famosa al mondo.

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