Caro energia, Imola riduce gli orari dell’illuminazione pubblica

Tra le misure, lo spegnimento dei punti luce lungo le strade, di massimo quattro ore per notte, e «con salvaguardia» di «rotatorie e attraversamenti pedonali, dove tecnicamente possibile»

per far fronte al problema sempre più attuale dell’aumento dei costi energetici, il Comune di Imola ha deciso di giungere alla «rimodulazione del funzionamento degli impianti di pubblica illuminazione», con una serie di misure che vanno a integrare gli interventi dei mesi precedenti.
Nel piano si legge, in primis, la riduzione della potenza dei punti luce, laddove gli impianti lo consentono, lo spegnimento alternato sulle piste ciclabili durante la notte, e la riduzione fino a quattro ore dell’accensione dei candelabri del palazzo comunale e dei fari del fossato della rocca. Anche lo spegnimento dei punti luce lungo le strade sarà di massimo quattro ore per notte e «con salvaguardia» di «rotatorie e attraversamenti pedonali, dove tecnicamente possibile». Spetterà alla polizia locale stabilire le eccezioni, o i punti più pericolosi dove l’illuminazione non può essere ridotta. Si punta, in questo modo, a salvaguardare i collegamenti principali lungo gli assi nord-sud ed est-ovest. Tra le altre misure messe in campo dall’Amministrazione comunale, gli interventi per l’efficientamento degli edifici pubblici, come il teatro comunale o le scuole, e per la riduzione dei consumi legati al riscaldamento, con il rinvio dell’accensione al 7 novembre scorso e il tetto delle 10 ore di funzionamento. Inoltre, nel 2023 è previsto l’avvio del bando da 20 milioni di euro per la sostituzione con lampade a led di tutti i 12mila punti luce della città. Ma non è ancora sufficiente: «Continuiamo a chiedere al Governo di intervenire per fronteggiare l’emergenza energetica a sostegno, oltre che delle famiglie e delle imprese, anche degli enti locali – scrive il sindaco Marco Panieri in in comunicato pubblicato oggi, 22 novembre -. Chiediamo di considerare l’adozione di ulteriori misure che possano agevolare e semplificare la situazione finanziaria dei Comuni in vista del 2023, come contributi straordinari per i consumi energetici».