Red carpet, selfie e applausi per la prima di Veloce come il vento

«Ho sempre sognato di farlo: grazieeeee Imolaaaaa!!!!». Esordisce così, Stefano Accorsi, entrando alla Sala Bcc, ex Cinema Centrale, dove è appena stata proiettata la prima di Veloce come il vento, film girato in buona parte a Imola e che lo vede protagonista. Gli applausi del pubblico accolgono con calore lui, l’altra giovane protagonista del film, Matilda De Angelis e il regista Matteo Rovere.
Una storia di macchine, corse in pista, grandi passioni. Giulia, interpretata dalla De Angelis, è una giovane promessa dell’automobilismo che, dopo un grave lutto in famiglia, si trova a dover gestire la scuderia di famiglia insieme al fratello Loris (Accorsi), ex pilota di rally finito nel dimenticatoio, alle prese con problemi di tossicodipendenza.
«Un film molto impegnativo – commenta Accorsi –, anche emotivamente. Non è stato semplice girarlo. Imola, però, ci ha accolto con calore. È la terra dei motori e un film così non poteva che essere ambientato qui». La scelta del luogo, spiega il regista, Matteo Rovere, viene dalle sue radici familiari: «I miei nonni erano di Imola e fin da piccolo ho conosciuto questa città e ho sentito parlare dell’autodromo. C’è molta Imola nel film». Scena dopo scena, si susseguono riprese all’Enzo e Dino Ferrari, ma anche al cimitero del Piratello, alla piscina del Ruggi, in viale Dante e in piazza Matteotti, dove la De Angelis alla guida si lancia in sgommate e altre acrobazie: «Avevo preso la patente da tre mesi e mi sono ritrovata a fare corsi di guida veloce e pilotare auto da corsa. No, non mi sono appassionata a macchine e motori, ma alla passione che ha chi fa questo mestiere. I piloti dedicano le loro giornate agli allenamenti, alla cura della propria auto o moto, ogni energia è concentrata lì».
Come per ogni prima che si rispetti, anche al Centrale non mancano il red carpet e i flash dei fotografi, insieme a quelli del pubblico presente, che scalpita per riuscire ad accaparrarsi un selfie con il cast. Tra uno scatto e l’altro, il regista ringrazia di nuovo la città e si scusa «per le marachelle combinate durante le riprese», riferendosi alle scene delle corse folli in auto girate in centro. Il pubblico sorride. Certo è tutto fuorché arrabbiato per le scorribande girate in piazza. E con gli applausi sono loro a ringraziare il cast e non lasciano dubbi: il film ha colto nel segno.

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