Signore e signori, il pranzo è servito! A palazzo Tozzoni per scoprire come (e quando) i nobili sedevano a tavola

Il 26 maggio un nuovo appuntamento con le domeniche a palazzo

Tra i tantissimi documenti conservati a palazzo Tozzoni, dalle fotografie che immortalano i componenti della famiglia alle carte sull’amministrazione delle proprietà immobiliari, ci sono anche diverse testimonianze della fervente vita mondana dei conti. Come un invito, rivolto a Francesco Giuseppe, che arriva dai reali inglesi per un pranzo a Windsor, con tanto di dresscode e orario a cui presentarsi: le otto di sera. A noi suona stranissimo: un invito a pranzo alle 20? Sì, perché per la nobiltà di fine Settecento i nomi e gli orari dei pasti erano un po’ diversi dai nostri. Lo scopriamo insieme a Flora Fiorini, del Servizio educativo di Imola Musei, che il 26 maggio alle 17 a casa Tozzoni, nell’ultima Domenica a palazzo (ingresso gratuito), guiderà il pubblico alla scoperta degli usi e delle consuetudini legate alla tavola nell’incontro dal titolo Signore e signori la cena… Oops… il pranzo è servito.
«Tra i documenti conservati a palazzo Tozzoni, ci sono anche le carte in cui il conte Francesco Giuseppe, in qualità di cerimoniere di corte del re Vittorio Emanuele III, annotava i nomi degli invitati ai vari banchetti e la disposizione dei posti – spiega Fiorini, nell’intervista che trovate nel nostro settimanale -. In queste occasioni a tavola si conversa, si instaurano amicizie, sbocciano amori, si stringono alleanze. Diventa un luogo fondamentale in cui nascono e si coltivano rapporti. Per questo la scelta dei posti a tavola non era casuale e richiedeva un’attenta pianificazione».
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