Primo maggio, messa e incontro con Libera sui beni confiscate alle mafie

L'iniziativa per la festa di San Giuseppe lavoratore organizzata dai circoli Acli di Lugo e San Lorenzo in Selva

Dopo oltre vent’anni di rotazione della presenza nelle chiese della città, la celebrazione della ricorrenza di San Giuseppe lavoratore sarà celebrata nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo in Selva, frazione di Lugo.
Il Coordinamento di Lugo dell’Ufficio Diocesano della Pastorale del Lavoro ha pensato di “forzare” i rigidi confini territoriali e proporre una modalità di gemellaggio, tramite i locali Circoli Acli e con l’assenso dei rispettivi vicariati, che prevede una celebrazione congiunta, appunto, in programma alle 10 del 1° maggio nella chiesa di San Lorenzo, in via dei Bartolotti 9.
Come spiega Raffaele Clò, del coordinamento di Lugo dell’Ufficio diocesano, «la santa messa sarà celebrata dal parroco don Angelo Vistoli e al termine il responsabile provinciale dell’associazione Libera intratterrà brevemente i presenti sul tema I beni confiscati alle mafie, occasione di riscatto sociale e di lavoro professionale e qualificato». Concluderanno la celebrazione la consueta benedizione di macchine agricole e di moto-autovetture e un aperitivo offerto dai Circolo Acli di Lugo e di San Lorenzo.
La riflessione su un tema inerente il mondo del lavoro ha indotto i promotori ad affrontare aspetti che creano spesso scalpore e indignazione: il fenomeno mafioso in genere, i riflessi che ha sull’economia e sulla pacifica convivenza nei territori, i patrimoni che vengono accumulati attraverso attività criminose. Fermarsi a queste valutazioni dimostra certo senso di responsabilità morale, ma trascura quanto oggi si può fare per ridare vita e dignità a beni e imprese che sono stati e sono sequestrati alle mafie.
Su questo tema interverrà Carlo Garavini, coordinatore di Libera per la provincia di Ravenna: «Attraverso l’enunciazione di episodi e di indicatori che rappresentano il fenomeno mafioso anche nelle nostre terre, potremo renderci conto di quanto possiamo fare per creare occasioni di lavoro buono per giovani e disoccupati e dargli continuità attraverso l’organizzazione di imprese rilevanti sotto gli aspetti sia economici, sia sociali. Un altro modo per creare condivisione e coesione facendo crescere buoni frutti da un terreno che l’avidità e il malaffare avevano inaridito» conclude Raffaele Clò.

Messaggio promozionale


© Riproduzione riservata

Messaggio promozionale
Pubblicità