Un esoscheletro e tecnologia all’avanguardia per la palestra robotica di Montecatone

Un investimento di circa 250mila euro per uno spazio terapeutico in grado di «aumentare intensità dei trattamenti e proporre scenari più stimolanti e motivanti per il paziente»

Quello che vedete in foto si chiama EKSO. Un esempio di tecnologia a servizio della Medicina, un dispositivo bionico indossabile, alimentato a batteria, per consentire ai pazienti con deficit motorio completo o parziale agli arti inferiori di alzarsi e camminare con l’appoggio di un deambulatore o di due stampelle. Un dispositivo per la riabilitazione che si trova a Imola. Più precisamente nella palestra robotizzata dell’ospedale di Montecatone, inaugurata nel pomeriggio di ieri.
Uno spazio di 120 metri quadri che permetterà di «aumentare ulteriormente l’intensità dei trattamenti, di proporre scenari sempre più stimolanti e motivanti per il paziente, di realizzare protocolli personalizzati e, infine, di misurare oggettivamente le risposte migliorando il risultato di ogni percorso riabilitativo» secondo l’istituto di riabilitazione imolese, eccellenza a livello nazionale ed europeo.
Un progetto importante, che ha richiesto un investimento altrettanto significativo: circa 250mila euro.
Sono diverse le apparecchiature all’avanguardia a servizio della riabilitazione: oltre all’esoscheletro ci sono pedane per il controllo remoto della postura, macchinari per riabituare le mani ad afferrare oggetti, macchinari per rinforzare il tronco e controllare la postura. «Movimenti impossibili ai pazienti senza il loro supporto».
Particolare attenzione è riposta nel lavoro sul tronco, il raggiungimento della posizione seduta in carrozzina è uno degli obiettivi primari della riabilitazione di Montecatone. In tal senso «l’utilizzo della robotica permette di lavorare in maniera integrata ed oggettiva, supportando il fisioterapista nel raggiungimento degli obiettivi, fondamentali per la persona con lesione cerebrale e mielica motoria sia completa che incompleta».
Ulteriore impegno, nel prossimo futuro, sarà rivolto in tre direzioni: anzitutto al recupero funzionale di braccia e mani e infine alla costante implementazione della dotazione per il training del cammino sia dal punto di vista diagnostico sia riabilitativo.

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