Imola abbraccia la Madonna del Piratello, il messaggio del vescovo Mosciatti

Una processione molto partecipata, a sottolineare il legame tra la Madonna e la comunità imolese. Mons. Mosciatti: «Nel latino rogare vuol dire pregare, chiedere aiuto, protezione, liberazione dal male. Ne abbiamo proprio bisogno in questo tempo così drammatico»

Foto Isolapress

«assidui e concordi nella preghiera». Con questo versetto tratto dal libro degli Atti degli Apostoli, Imola e la Diocesi hanno accompagnato in cattedrale la venerata immagine della Beata Vergine del Piratello. Una processione, come sempre, molto partecipata, a sottolineare il legame tra la Madonna e la comunità imolese. A guidare la processione è stato il cardinale imolese Mauro Gambetti.
L’immagine della Madonna è arrivata in cattedrale dopo aver fatto tappa all’ospedale nuovo per un momento di preghiera e conforto ad ammalati, famiglie e operatori della sanità. Il vescovo Mosciatti ha pronunciato il suo messaggio di saluto alla Madonna, che riportiamo di seguito.

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Carissimi, anche questo anno le solenni Rogazioni in onore della Beata Vergine del Piratello accadono in un momento importante della nostra vita. Nel latino rogare vuol dire pregare, chiedere aiuto, protezione, liberazione dal male. Ne abbiamo proprio bisogno in questo tempo così drammatico.
La storia che abbiamo vissuto ci conforta nella speranza che il Signore conduce i nostri passi e sempre suscita testimoni di pace a cui guardare. Sabato 20 aprile scorso ne abbiamo avuto conferma all’udienza che papa Francesco ci ha concesso nell’aula Paolo VI nell’occasione dei 200 anni della morte del nostro vescovo, papa Pio VII.
Il santo padre ci ha indicato i tre valori cardine di cui papa Chiaramonti è stato testimone, essenziali anche per i nostri cammini personali e comunitari: la comunione, la testimonianza e la misericordia. Mi ha molto colpito il suo richiamo perché ha descritto tre doni importanti da chiedere per tutti noi, tre punti importanti per il nostro cammino comune.
1. La comunione. Papa Pio VII ne è stato un convinto sostenitore e difensore in tempi di lotte e divisioni feroci, con ferite sanguinanti sia morali che fisiche. La sua pacata e tenace perseveranza nel difendere l’unità ci aiuta a guardare al nostro tempo, ad essere costruttori di unità nella Chiesa universale, in quella locale, nelle parrocchie e nelle famiglie: a fare comunione, a favorire la riconciliazione, a promuovere la pace, fedeli alla verità nella carità!
2. La testimonianza. Papa Chiaramonti è stato un annunciatore coraggioso del Vangelo, con la parola e con la vita. Abbiamo bisogno oggi di questa testimonianza reciproca: l’amore per la verità, l’unità, il dialogo, l’attenzione agli ultimi, il perdono, la ricerca tenace della pace. Testimoni tra noi e nelle nostre comunità di mansuetudine e disponibilità al sacrificio.
3. La misericordia. Pio VII fu un grande uomo di carità, fino a concedere ospitalità proprio ai familiari di quel Napoleone che pochi anni prima lo aveva fatto incarcerare e chiedendo per lui, ormai sconfitto, un trattamento mite nella prigionia.
In questo tempo di preparazione siamo invitati a una grande “sinfonia” di preghiera, come ci suggerisce papa Francesco. Anzitutto per recuperare il desiderio di stare alla presenza del Signore, ascoltarlo e adorarlo. Vogliamo chiedere alla Vergine Maria, nostra patrona, di poter essere testimoni di questa comunione e di questo amore e così accompagnare la nostra Chiesa anche nel cammino di preparazione all’evento di grazia del Giubileo 2025.

Il programma delle Rogazioni è consultabile qui: https://www.ilnuovodiario.com/2024/05/02/la-beata-vergine-del-piratello-fa-il-suo-ingresso-in-citta-il-programma-delle-rogazioni/


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