Volontari a Castel Bolognese: «Cittadina stravolta, ad avere bisogno è un intero paese»

Il racconto dell'imolese Quarantini: «Ho avuto la fortuna di aiutare amici e sconosciuti»

Badile in una mano, stivali di gomma ai piedi, un thermos di thè caldo nello zaino. È la prima risposta, la più immediata. Decine di giovani, li chiamano “angeli del fango” come quelli dell’alluvione di Firenze nel 1966, che si sono messi in gioco per dare una mano ad amici, parenti, sconosciuti. A chiunque ne avesse bisogno.
«Ho avuto la fortuna di aiutare alcuni amici, e non, residenti nel comune di Castel Bolognese – ci racconta l’imolese Filippo Quarantini che ieri, 18 maggio, è stato tra i ragazzi accorsi in uno dei centri più colpiti dalle alluvioni -. Molti delle persone aiutate sono mie amiche da sempre. Eravamo già stati a Castello in occasione del maltempo di inizio maggio, quando andati nella frazione di Biancanigo. Ieri però la situazione era completamente diversa: ci siamo trovati davanti un paese stravolto. Ad avere bisogno era una cittadina intera, compresa la quasi totalità dei miei amici che lì risiedono».
«È una situazione incredibile, nel senso che finché non la vedi non ci puoi credere» afferma un altro ragazzo di Imola che si è recato nel territorio castellano per dare una mano.
Tanti si sono mossi da soli o con gruppi di amici, tantissimi si sono iscritti alla mail messa a disposizione dal Comune di Imola per segnalare la propria disponibilità in caso di bisogno. «Oltre 2.500 in poche ore» confermava ieri sera il sindaco Panieri. Un’ondata di solidarietà che continuerà anche nei prossimi giorni, sempre con le cautele del caso e prestando la massima attenzione, evitando le zone dove ancora il rischio è troppo alto.

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