«Siamo chiamati a costruire una casa per chi verrà, in un tempo che si preannuncia incerto e difficile. Ma anche pieno di doni e di sorprese». Con lo sguardo carico di speranza, pur nelle difficoltà, sottolineato dal vescovo Mosciatti nel messaggio di saluto per la fine delle Rogazioni, la città e la Diocesi di Imola si affidano alla Beata Vergine del Piratello.
Pace, vicinanza alle comunità colpite dal maltempo, lavoro e futuro, giovani. Sono i temi toccati dal vescovo della Diocesi di Imola nel suo messaggio. Con una consapevolezza nella fede: «In ognuno di noi il Mistero ha posto un cuore capace di riconoscere la Presenza di Colui che è risorto, capace di sobbalzare ogni qualvolta Lo incontriamo. La Chiesa continuamente educa e risveglia questo cuore, chiamato alla speranza».
Quest’anno le Rogazioni «ci hanno coinvolto in una grande domanda di pace» come dimostrato dalla giornata di sabato, caratterizzata dalla Fiorita e dalla preghiera ecumenica per la pace. Ma le celebrazioni per la Madonna del Piratello giungono in un momento di sofferenza per il territorio della diocesi, colpito dai lutti e dalle difficoltà causate dall’emergenza maltempo: «La venuta di Maria tra noi ci ha trovati anche feriti e preoccupati per le inondazioni che in questi giorni hanno travolto tante famiglie – si legge nel messaggio di mons. Mosciatti -. Desideriamo essere vicini nella preghiera e nell’aiuto fraterno a tutte le comunità del territorio colpite dall’eccezionale maltempo degli scorsi giorni, in particolare alle famiglie delle vittime di Fontanelice e Castel Bolognese e anche alle famiglie costrette a lasciare le proprie abitazioni invase dall’acqua a Sesto Imolese, Spazzate Sassatelli, Villa Serraglio, Conselice e Castel Bolognese. Ci affidiamo ancora a Maria perché la Sua presenza ci guidi in questi momenti difficili per le nostre comunità e per poter imparare da Lei a correre in aiuto come è accaduto a tanti nostri amici che ci hanno testimoniato questa carità e vicinanza».
Infine, nel giorno in cui si celebra la festa della mamma, un pensiero ai giovani, al futuro, alla questione educativa: «Quanto amore e quanta passione soprattutto per i nostri ragazzi dobbiamo implorare a Maria. Una passione per incontrarli, conoscerli, stare con loro. Quanta richiesta di un rapporto e di una amicizia c’è nella fatica e nell’aggressività di tanti ragazzi che stanno male. Quanti genitori distrutti dai figli, dai ragazzi, hanno perso la forza di andare oltre, di guardare altro, di amare di più fino in fondo. Sono anche loro, i grandi, quelli da accompagnare. Sono loro, i padri e le madri, i prof. e i dottori, che non devono essere lasciati soli. È qui che serve tutta la forza di una comunità che desidera educare».
Il messaggio scritto dal vescovo Mosciatti è disponibile in versione integrale sul sito della Diocesi di Imola.
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