Archivi Mazzini, a Massa Lombarda il lato nascosto della moda

Custodiscono 400mila pezzi tra abiti, scarpe e accessori. Sono la meta di stilisti da tutto il mondo e per le Giornate Fai di primavera apriranno le loro porte al pubblico

Al civico 112 di via Castelletto, a Massa Lombarda, si trovano due grandi capannoni industriali. Due edifici comuni, come ce ne sono altri in quella zona. Basta però varcarne la soglia per capire che tra quelle mura è conservato qualcosa di straordinario. C’è il lato nascosto della moda (come il regista Mauro Bartoli ha intitolato il docufilm realizzato nel 2019 per raccontare questa originale realtà). Circa 400mila pezzi – tra abiti, scarpe, accessori di ogni tipo -, che stilisti di tutto il mondo utilizzano per trovare l’ispirazione e creare le collezioni che ogni anni vediamo sulle passerelle delle grandi città. Gli Archivi di ricerca Mazzini sono un luogo unico in Europa e probabilmente anche al mondo, che eccezionalmente, in occasione delle Giornate Fai di primavera, aprirà le porte anche ai non addetti ai lavori. Sabato 25 e domenica 26 marzo, infatti, sarà possibile visitare gli Archivi Mazzini, guidati dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e di Ravenna, in veste di apprendisti ciceroni (scopri qui gli orari e gli altri luoghi Fai del nostro territorio).

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Erano gli anni ’70…
Tutto inizia dalla passione e dalla tenacia di Attilio Mazzini. Insieme alla famiglia, negli anni ’70, gestiva alcuni negozi di abbigliamento sul territorio e una bancarella nei mercati ambulanti. In molti ancora ricordano (e forse conservano in qualche armadio) i jeans comprati da Mazzini a Massa Lombarda o qualche giacca acquistata nella sua bancarella. «Iniziammo con jeans e lo stile casual, e diventammo tra i negozi più importanti in Italia, punto di riferimento per la distribuzione di firme come Prada, Romeo Gigli, Yamamoto. Accanto a quell’attività, io cominciai a raccogliere capi di ogni tipo, di stilisti famosi ma anche meno noti. Giacche, pantaloni, scarpe, costumi… Tutto quello che mi trasmetteva qualcosa, che aveva un particolare che catturava la mia attenzione». Anno dopo anno la sua collezione si arricchisce, fino a diventare quello che è oggi, un vero e proprio archivio di 6mila metri quadrati che richiama stilisti da tutto il mondo. Accanto ad Attilio da 40 anni c’è Carla Marangoni (nella foto in basso, insieme ad Attilio Mazzini), anche lei anima dell’archivio. Conosce tutti i pezzi presenti e la loro collocazione, ed è la guida perfetta per gli addetti ai lavori che vogliono creare qualcosa di nuovo…

Se vuoi scoprire la storia di questo luogo unico, non perderti il servizio pubblicato nel numero del nostro settimanale di giovedì 23 marzo, disponibile in edicola e in edizione digitale arricchita!
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