Bio-on, arriva l’ok al concordato fallimentare: l’azienda passa al Gruppo Maip

Importante novità per l'impianto di Castel San Pietro. Subito 20 milioni «per percorso di recupero, messa a punto e ripartenza dell’azienda»

Lo stabilimento Bio-On di Castel San Pietro

È arrivata l’omologa da parte del Tribunale di Bologna per la proposta di concordato fallimentare per l’acquisizione di tutti gli assets della Bio-on di Castel San Pietro, presentata dal Gruppo Maip, gruppo torinese specializzato nel campo dei polimeri.
La proposta è stata avanzata dalla società Haruki spa, controllata al 75% da Maip Compounding Srl e al 25% da Plastotecnica Srl (entrambe società appartenenti al Gruppo Maip) ed appositamente costituita per l’acquisizione di Bio-on. «A seguito del provvedimento di omologa da parte del Tribunale di Bologna, nei tempi tecnici necessari si procederà all’acquisizione definitiva dell’azienda – spiega il gruppo torinese in una nota -. Haruki SpA verrà dotata di un patrimonio iniziale di circa 20 milioni per garantire l’esecuzione della proposta concordataria e per iniziare il percorso di recupero, messa a punto e ripartenza dell’azienda di Castel San Pietro».
Con l’investimento del Gruppo Maip, che si prepara all’acquisizione di tutti gli assets della azienda, si avvia ora per la Bio-on una nuova storia. «Si chiude dunque uno dei fallimenti più complessi gestiti sul nostro territorio – sottolinea l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla -, con la possibilità di proseguire nell’utilizzo di impianti rilevanti nell’ambito delle produzioni ecosostenibili, potendo contare su competenze di grande qualità. Valuteremo ora con l’azienda e le organizzazioni sindacali il progetto industriale, che auspichiamo possa garantire un futuro importante per il nostro territorio».
A Bologna è invece in corso il processo ai vertici della società, con nove imputati dopo le indagini innescate nell’ottobre 2019 da un dossier presentato dal fondo statunitense Quintessential.