La polizia dona al vescovo l’olio del Giardino della Memoria di Capaci

È prodotto dalle olive coltivate sul luogo della strage in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta

Il dirigente del commissariato di Imola Luciano di Prisco e la vice dirigente Angela Piccirillo consegnano la bottiglia d'olio al vescovo Mosciatti. Foto Isolapress

Un gesto simbolico per ricordare le vittime della strage di Capaci. Un gesto di legalità, impegno e fede. Stamattina il dirigente del commissariato di polizia di Imola Luciano di Prisco e la vice Angela Piccirillo hanno consegnato al vescovo della Diocesi di Imola mons. Giovanni Mosciatti l’olio del Giardino della Memoria di Capaci, località della strage mafiosa in cui il 23 maggio 1992 persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. In quel luogo oggi sorge il giardino curato dall’associazione Quarto Savona Quindici, nome della sigla radio dell’auto di scorta al giudice Falcone. Un terreno su cui sono piantate diverse piante di ulivo, ciascuna dedicata ad una vittima innocente delle mafie. Dal frutto di questi ulivi viene estratto l’olio che viene consegnato ai vescovi delle diverse Diocesi d’Italia per essere consacrato e utilizzato come olio santo nel corso dell’anno liturgico. «Ringrazio in modo sentito il commissariato di polizia di Imola per questo dono, simbolo di legalità, riscatto e impegno» le parole del vescovo Mosciatti.
«L’iniziativa è testimonianza del costante impegno delle istituzioni nel contrasto al crimine organizzato e dell’importanza che viene attribuita alla memoria» fanno sapere dal commissariato di polizia.

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