“Una cosa calda, un gioco, un biglietto”. Tornano per le feste le Scatole di Natale

L'iniziativa ha preso piede a Imola l'anno della pandemia. Saranno distribuite alle persone e alle famiglie in difficoltà

Torna una delle iniziative pronta a scaldare i cuori degli imolesi in questo periodo natalizio.. Un gesto che costa poco a chi lo compie, ma che può far felici tante famiglie, bambini e persone in difficoltà: le Scatole di Natale.
Un progetto che ha preso piede in città ai tempi della pandemia grazie all’impegno del comitato di Imola di Croce rossa italiana e alla Fondazione Matteo Bagnaresi. Due realtà a cui quest’anno si aggiunge un nuovo partner: AID, l’Associazione Italiana Dislessia, segno che l’idea ha colto nel segno, rispetto alle categorie più deboli e fragili, in una realtà in cui la povertà sta crescendo in maniera esponenziale.
La formula dell’iniziativa non cambia. Anche quest’anno chi vorrà partecipare è chiamato a preparare una o più scatole nelle quali inserirà “una cosa calda, una cosa golosa, un passatempo, un prodotto di bellezza e un biglietto gentile”. La regola è che si tratti di prodotti utili, nuovi o in ottimo stato.
Come ogni regalo che si rispetti, la scatola conterrà anche un bigliettino d’auguri con un messaggio per chi la riceverà. Vi si dovrà apporre l’indicazione che specifichi a chi è destinata: nonna o nonno, uomo (oltre i 20 anni), donna (oltre i 20 anni), ragazzo (12-20), ragazza (12-20), bimbo o bimba (indicando una fascia di età indicativa), bebè (0-3 anni).
Le scatole potranno essere consegnate a partire da mercoledì 13 fino a sabato 16 dicembre, nel salone a piano terra della sede della Croce rossa in via Meloni 4, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19.
La distribuzione alle famiglie avverrà sempre nel salone in tre giornate, con orario continuato dalle 9 alle 19 : martedì 19 dicembre, mercoledì 20 dicembre, e giovedì 21 dicembre, proprio nelle imminente delle festività. Come lo scorso anno le scatole verranno donate anche grazie alle segnalazioni e al contributo di numerose associazioni, parrocchie, Comuni.
«Sappiamo bene quanto siano in aumento le fasce fragili, lo vediamo giorno dopo giorno nelle richieste di assistenza scolastica gratuita al nostro doposcuola» spiega Gabriella Pirazzini, coordinatrice delle aule Alessia e Chiara della Fondazione Matteo Bagnaresi.

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