A un anno dall’incendio il ristorante self-service I Due Castelli inaugura dopo il restyling

Taglio del nastro dopo il rinnovamento degli spazi per un investimento totale di quasi 800mila euro

Il taglio del nastro

Taglio del nastro a Castel Guelfo, dove oggi ha riaperto il ristorante self-service I Due Castelli.
Nata nel 2003 come self-service aziendale e, in seguito, dotata di cucina centralizzata per rispondere alle esigenze del comprensorio imolese, I Due Castelli srl è partecipata al 50% da Camst group e per il restante 50% dalla cooperativa di ristorazione Gemos di Faenza e impiega in totale 65 dipendenti, erogando circa 2.600 pasti al giorno tra aziende convenzionate, scuole e strutture ospedaliere. Il consorzio offre, infatti, un servizio di ristorazione anche per i presidi ospedalieri dell’Ausl di Imola, per l’istituto di Montecatone e per le scuole di Castel Guelfo.
Dopo gli ingenti danni dovuti a un incendio scoppiato il 5 luglio 2022, il ristorante che si trova nelle vicinanze dell’outlet era tornato pienamente operativo già dal mese successivo grazie a un intenso lavoro di bonifica e di recente è stato sottoposto a un restyling, condotto dallo Studio Ghetti Venturini di Faenza, per un investimento totale di quasi 800mila euro.
Il locale ha donato gli arredi dismessi alla cooperativa sociale Cervia Social Food, gestore della mensa per i poveri di Cervia. Sarà aperto dal lunedì al venerdì solo all’ora di pranzo con 240 coperti a sedere.
Erano presenti al taglio del nastro (nella foto) il sindaco guelfese Claudio Franceschi e il vicesindaco Anna Venturini, Stefania Ceretti, vicepresidente Camst group, Marco Placci, direttore generale Gemos e il consiglio di amministrazione della società I Due Castelli.
«Veder ripartire I Due Castelli è per noi una grande emozione – ha commentato Laura Pierantoni, direttore area Romagna del gruppo Camst e amministratore delegato de I Due Castelli –. La nostra è stata sin da subito una ripartenza in velocità, perché abbiamo cercato di riattivarci il prima possibile a beneficio sia dei dipendenti che dei clienti, ma è stato anche un grande lavoro di prospettiva. Sin da subito, infatti, abbiamo pensato a una ricostruzione che, oltre a far rinascere l’immagine della struttura, potesse migliorarne ulteriormente il servizio, aumentarne il comfort e ampliarne ancora di più il bacino di utenti».

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