Mezzi dei vigili del fuoco e carabinieri al santuario del Piratello. Una circostanza che aveva sollevato parecchia preoccupazione tra coloro che, nella mattina di lunedì 9 ottobre, si erano trovati a transitare davanti al luogo di culto affacciato sulla via Emilia.
Nessun incendio o furto: si è trattato di un intervento per la rimozione di alcune tele presenti all’interno del santuario che, in seguito alle forti precipitazioni di maggio, necessitano di un restauro.
L’intervento è stato richiesto dall’unità di crisi e coordinamento regionale del Segretariato regionale del Ministero della Cultura (referenti l’architetto Claudia Mannino e la dottoressa Giulia Parenti) per un intervento di somma urgenza avviato per la messa in sicurezza di opere danneggiate nell’alluvione del maggio 2023.
Si tratta di quattro opere: Antonio Crispi, Immacolata concezione, del 1756; Giovanni Piancastelli, Morte di S. Andrea Avellino del 1885; Pietro Antonio Meloni 1761-1835, La Madonna del Piratello parla al pellegrino cremonese Stefano Mangelli e Agostino Tofanelli: SS. Antonio Abate, Francesco di Assisi e Antonio da Padova del 1813.
L’intervento è stato eseguito il 9 ottobre scorso da personale del comando dei vigili del fuoco di Bologna che, sotto lo sguardo attento dei carabinieri del Nucleo tutela dei beni culturali e dei funzionari della Soprintendenza, ha recuperato le quattro tele, ormai attaccate da più parti da muffe proliferate in maniera esponenziale dopo gli eventi alluvionali.
«Le operazioni di smontaggio delle tele si sono svolte nella mattinata e nel pomeriggio è stato effettuato il trasporto in sicurezza – fanno sapere i vigili del fuoco -. Le tele recuperate sono state trasportate con tutte le attenzioni del caso per essere consegnate a un laboratorio di restauro di Lugo, dove saranno oggetto di delicato lavoro di ripristino (tra cui ripulitura dalle muffe) per essere successivamente ricollocate nel luogo di origine».
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