21, Luglio, 2025

Cerasuolo e Bottazzo… voglia di medaglie mondiali

Il classe 2003 protagonista nei 50 rana: «Le sensazioni sono buone». A Singapore ci sarà anche Anita: «Ho scelto di prepararmi negli Stati Uniti»

Singapore chiama, Simone Cerasuolo e Anita Bottazzo rispondono. La ventiduesima edizione dei campionati mondiali dedicata agli sport acquatici è iniziata lo scorso venerdì 11 luglio, ma i ragazzi dell’Imolanuoto entreranno in scena soltanto verso la fine del mese. Il classe 2003 delle Fiamme Oro è reduce dalla medaglia di bronzo conquistata al Settecolli nella finale dei 50 rana con il tempo di 26″71 ed è pronto e motivato per mettersi in mostra anche nel continente asiatico. Il team imolese sarà rappresentato anche dalla coetanea di Simone, Anita Bottazzo. La nuoatrice veneta è anch’essa specializzata nello stile rana e negli ultimi mesi ha scelto di vivere ed allenarsi negli Stati Uniti.

Qui Cerasuolo
«Scenderò in vasca martedì 29 luglio. Per me è un orgoglio rappresentare la mia Nazione: l’Italia. Sono felice e onorato di partecipare a un appuntamento mondiale anche se per me non è la prima volta avendo già gareggiato in altre quattro edizioni precedenti. Mi aspetto qualcosa di bello siccome vengo da una stagione positiva e ho buone sensazioni, vediamo cosa riusciremo a tirare fuori da questo appuntamento a Singapore. Dal punto di vista fisico e mentale credo di essere abbastanza a posto. Ho fatto una buona preparazione, pian piano penso di stare sempre meglio e vediamo come proseguirà in queste ultime due settimane di allenamenti. Partirò per Singapore domenica 20 luglio con l’obiettivo di adattarmi con anticipo al loro fuso orario. Gareggerò il terzo giorno e l’eventuale finale sarà subito nelle 24 ore successive».

Qui Bottazzo
«Sto bene. In questo periodo ci stiamo allenando intensamente in vista del Mondiale. Le ultime gare mi hanno dato buone sensazioni, quindi sono soddisfatta. Non ho gareggiato al Settecolli perché ho scelto di rientrare negli Stati Uniti per proseguire la preparazione, anche perché avevo già ottenuto il pass per Singapore. Sappiamo che il 50 rana è ancora tutto da giocare, è una gara molto combattuta, ma penso che restare qui sia la decisione più giusta. Ho appena partecipato ai Trials canadesi e ho registrato un buon crono.
Quando ho scelto di venire in America, la mia non era la ricerca di un nuovo salto di qualità. Avevo piuttosto bisogno di un cambiamento, soprattutto nel metodo di allenamento. In questo gruppo c’è un’energia davvero positiva: si dà molto valore ai rapporti tra compagni e, anche se nelle gare ognuno porta a casa il proprio risultato, a vincere è sempre la squadra. Credo che questo faccia davvero la differenza. Ovviamente sento la mancanza dell’Italia – da Imola al cibo, senza dimenticare la famiglia e gli amici – anche se la vita in Florida mi piace. Gli allenamenti settimanali, in fondo, non sono così diversi da quelli che facevo prima. Durante il periodo universitario ci alleniamo alle sei del mattino, poi tra palestra e lezioni la giornata continua. Anche qui lavoriamo in gruppi distinti: velocisti, mezzofondisti e fondisti»

Il commento dell’allenatore Cesare Casella
«Le emozioni sono sempre grandi quando ci sono ragazzi che arrivano a competere in manifestazioni internazionali di questo livello, e in questo caso parliamo addirittura dei Mondiali. Il fatto che si tengano a Singapore aggiunge ulteriore fascino, perché fa pensare a un’edizione di particolare valore e interesse. Io, personalmente, non ci sarò. In questa stagione sto seguendo più da vicino Cerasuolo. Anita, invece, è andata a studiare e gareggiare in America, quindi non l’ho potuta seguire direttamente: è in un college statunitense. Resta una ragazza fantastica, e penso che stia facendo una stagione spettacolare. Mi auguro davvero che possa disputare un grande Mondiale, come finora è stata ottima la sua stagione. Posso dire qualcosa in più su Simone: anche lui è un ragazzo eccellente, che si sta allenando molto bene. Ha concluso la preparazione e ci aspettiamo che riesca a disputare buone gare. Dire bene o male è sempre difficile, ma l’obiettivo resta quello di migliorare i suoi primati personali e vedere quale posizione potrà ottenere. Come spesso accade, la difficoltà maggiore sta nel superare i turni di qualificazione: questo fa crescere la tensione e le aspettative, rendendo tutto più complicato, come in tanti sport».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

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