8, Luglio, 2025

Bologna in finale di Coppa Italia, «a Roma nel ricordo di Calz»

Trentamila tifosi nella Capitale e uno pronto a godersi lo spettacolo da lassù. La moglie Francesca: «La sua era una passione travolgente»

Sciarpa al collo, birra ghiacciata in mano e quell’inconfondibile sorriso in grado di mettere di buon umore chiunque incontrasse. E perché no, magari anche un po’ di stupore e di incredulità nel vedere il suo Bologna in finale di Coppa Italia. Ce lo immaginiamo così Devis Calzoni, da tutti conosciuto come “Calz”, mentre si prepara da lassù ad assistere al match decisivo dei rossoblù contro il Milan. Tra i trentamila tifosi emiliani pronti a invadere la Capitale ci sarà anche Francesca, moglie di Calz. Devis, scomparso improvvisamente verso la fine di novembre, era un grandissimo ultras del Bologna ed era molto conosciuto in curva Andrea Costa.

Lo striscione che la curva rossoblù ha dedicato a Calz.

Come ti ha trasmesso la passione per il Bologna Calz?
La passione di Calz nei confronti del Bologna non poteva non travolgerti: era grande, forte, tramandata dal padre, un amore viscerale. Basta entrare in casa nostra e ovunque tu guardi, tutto ti parla del Bologna: la bandiera in salotto, il cuscino del divano, l’orologio della cucina, il pallone firmato dai calciatori e la maglia con il patch della Champions League rigorosamente incorniciata in un quadro nella nostra camera.
Come faccio a non appassionarmi?  Quando lui andava allo stadio mi diceva sempre: «stai concentrata». Alle partite di campionato in casa non sono mai andata, ho sempre lasciato ci andasse lui. Gli dicevo che la passione era la sua ed era giusto che rimanesse la sua; da casa avrei comunque tifato, ma ho sempre voluto che lo stadio rimanesse una cosa sua, una sua passione nella quale non volevo interferire. So bene cos’è una passione e quello che muove (io sono appassionata di concerti) quindi gli ho sempre detto che mai gli avrei negato di andare da qualche parte per qualche partita, perché conosco bene le sensazioni che si provano quando fai qualcosa mosso dalla passione. Quando il Bologna si è qualificato per la Champions League, lo svegliavo al mattino con la canzone della Champions e lui piangeva.. mamma mia quanto ha pianto!
In più lui cantava i cori sempre. A ogni parola trovava il coro e lo intonava. Sempre. Ti faccio un esempio: prima del nostro matrimonio gli ho detto «mi piacerebbe entrare in comune con la canzone di Nicola di Bari La prima cosa bella…» e lui subito ha iniziato a intonare «Ho preso la diffidaaaa, l’ho presa per teee, il tempo di pagare, mi vogliono a firmareeee…».
Capisci? In più ogni macchina sulla quale saliva, lui aveva una fissa: doveva mettere Nettuno BolognaUno. Su tutte le cavolo di macchine. Non ne salvava una.

Cesca e Calz insieme nel settore ospiti di San Siro.

Ti ricordi la prima partita che siete andati a vedere insieme? Com’è stata e che emozioni hai provato?
La prima partita assieme è stata Roma-Bologna allo Stadio Olimpico, gennaio 2023. Persa 1-0, quindi non siamo proprio partiti con il piede giusto con le trasferte assieme. Per me fu la primissima partita di calcio e la parola che meglio descrive le sensazioni che provai è solo una: travolgente. L’atmosfera che lo stadio crea, i cori dei tifosi, la vicinanza alla squadra, ai giocatori…

Che emozione era condividere insieme a lui la passione per il Bologna?
Diciamo che io mi facevo trascinare molto. Lui era bravo perché cercava di spiegarmi le regole e gli schemi di gioco, ma purtroppo non sempre era tutto così chiaro anche per me.
Ora la passione la continuo a coltivare per lui: allo stadio lo sento vicino, sento che è lì, in curva, in mezzo alla sua gente. E io sento che lui è lì con noi, in mezzo agli ultras, in mezzo ai suoi amici. Diciamo pure che sono molto più appassionata oggi che prima.

I due sorridenti allo stadio Dall’Ara.

Quali sono i ricordi più belli legati allo stadio e alle partite viste insieme?
Ricordo con piacere gli audio e i video che mi ha inviato da Liverpool quando è andato a vedere la Champions: un bambino al luna park, incredulo e pieno di gioia. Ricordo anche un 7 ottobre 2023, Inter-Bologna, pareggiato 2-2: ricordo come se fosse ora l’entrata allo stadio, poco prima dei controlli di sicurezza dove uno steward non faceva scorrere la fila e lui si arrabbiò in malo modo apostrofandolo con qualche parolina; ricordo che lo sgridai perché era stato scortese e lui mi guardò e mi disse: «Fra, qua siamo nel mio ambiente, so io come mi devo comportare», mi fece sorridere molto: il mio ultras. Al pareggio di Zirkzee non dimenticherò mai il suo abbraccio e i suoi occhi lucidi.

Quanto è stato importante per te, in un momento così difficile, sentire la vicinanza del suo gruppo e di tutti gli amici con cui andate allo stadio?
I ragazzi dello stadio, il suo gruppo e gli ultras sono stati fondamentali. Senza di loro non so se sarei stata così forte. Sono la sua seconda grande famiglia. E io ne ho avuto la dimostrazione più grande e continuo ad averla tutti i giorni. Sono stati i primi a correre all’ospedale, a farmi sentire che c’erano. Ed erano lì per lui. Glielo ripetevo spesso in quei giorni in terapia intensiva, gli dicevo che fuori c’erano i ragazzi che lo aspettavano.
I ragazzi hanno fatto degli adesivi con la faccia di Calz: ovviamente il primo adesivo è stato messo nel suo posto riservato allo stadio, ma la faccia di Calz sta anche viaggiando nel mondo. Quando l’adesivo viene attaccato da qualche parte, mi arriva la foto.
Hanno anche fatto una bellissima bandiera con la sua faccia: a ogni partita di casa, la faccia di Calz è lì, in primo piano in curva Bulgarelli. Questa bandiera verrà anche a Roma con noi. Lui deve esserci e ci sarà.

L’adesivo di Calz in curva Bulgarelli.

Come è stato la prima volta ritornare allo stadio a vedere il Bologna senza di lui?
La prima volta è stato surreale. Avevano creato un omaggio a Calz che mi tolse il fiato. Ricordo di aver stretto mani e abbracciato persone per un tempo indefinito. Tutto parlava di lui e tutti erano profondamente scioccati per quello che gli era successo in maniera improvvisa. Io ho vissuto quella partita con un groppo in gola perenne che si è liberato quando ho ricevuto un mazzo di fiori, rigorosamente rossoblù, da parte della società e immediatamente dopo i ragazzi hanno esposto uno striscione in ricordo di Calz: ricordo gli applausi, tanti, forti. Sono stata circondata immediatamente da persone e da abbracci. Tanti. E tutti sinceri. Quella notte ricordo di averlo sognato: era sorridente ed estremamente orgoglioso dei suoi amici.

E quella trasferta a Torino…
Non avevamo ancora acquistato i biglietti ma stavamo ragionando di andarci assieme in quanto era un sabato pomeriggio e ci sarebbe piaciuto andarci per fermarci anche a fare un weekend fuori porta. Quando i ragazzi mi hanno chiesto di partecipare alla trasferta non ho esitato un attimo: la foto che ho scelto per il suo funerale è una foto scattata proprio da un suo amico nello stadio Olimpico di Torino, l’ho visto come un segno. È stata davvero emozionante.

Calz in compagnia di Remo Freuler.

Mercoledì sarai a Roma, come mai hai scelto di andare? 
A inizio campionato Devis mi ha detto: «questo è l’anno della Coppa Italia». Sull’onda di queste sue parole, non posso non andare a Roma. Quando ho saputo che i ragazzi di Imola organizzavano il pullman mi sono subito aggregata, non posso mancare. Lui sarà in visibilio. Dopo 51 anni questo risultato lo avrebbe reso fiero della sua squadra, del suo Bologna. Che ora è anche un po’ la mia. I ragazzi so che ce la metteranno tutta per vincere e, a mio avviso, se la meriterebbero, ma sono certa che avranno un “aiutino” da lassù. D’altronde, lui sarà in prima fila a godersi lo spettacolo, quindi, perché no?

E ora permettetemi per un attimo di svestire i panni da giornalista perché Devis era anche un mio grande amico, nonché fedele compagno di fantacalcio. Caro Calz, mercoledì sarò a Roma anche io, come tu ben sai la mia fede milanista spera in un successo dei rossoneri. Non ti nascondo però, che in caso di nostra sconfitta, una parte di me sarà comunque felice pensando a te che da lassù festeggi ed esulti per il tuo amato Bologna.

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