Sono passate esattamente due settimane dal momento in cui l’oramai ex presidente della Virtus Imola cantava insieme ai tifosi in trasferta a Capo d’Orlando. Quattordici giorni che sembrano un’eternità per come sono cambiati gli umori in casa giallonera. L’Armata Giallonera, cuore pulsante del tifo, ha deciso di rispondere alla lettera pubblicata da Davide Fiumi lo scorso 29 aprile sui canali social della società.
«Carissimo Davide Fiumi, (crediamo sia superfluo usare il termine presidente dato che a brevissimo e per tua scelta, non ricoprirai più questa carica) – fa sapere il tifo organizzato giallonero -. Ci siamo presi una decina di giorni dall’uscita della tua “lettera aperta ai tifosi” per valutare l’evolversi degli eventi evitando di agire d’impulso, ma riteniamo che i tempi siano maturi per far sentire la nostra voce. La voce di una tifoseria che negli anni ha dimostrato un amore incondizionato verso questi colori, seguendo la squadra in tutta Italia,
indipendentemente dalla categoria in cui militava e che, nonostante i toni trionfalistici che
venivano utilizzati al termine di campagne acquisti spacciate come faraoniche, ha sempre
evitato di polemiche e contestazioni.
Ora però caro Davide qualche domanda te la dobbiamo fare:
– perché il presidente di una società, che si professa grande tifoso, lascia la sua società il
15 maggio anziché arrivare al termine della stagione sportiva?
– perché una decisione così importante viene comunicata con soli 15 giorni di preavviso,
lasciando in evidente affanno chi poi dovrà portare avanti la società?
– Alla luce di quanto sopra, che significato ha il prolungamento del contratto del GM
Torreggiani?
Questi sono i quesiti che ti poniamo noi come tifosi, ma che aiuteranno anche l’opinione
pubblica e gli addetti ai lavori a comprendere meglio il valore del tuo operato.
In pratica, quello che ci auguriamo, è che tu porti a termine gli impegni presi in modo che
“la Virtus possa ambire a nuovi traguardi” come da te rimarcato nella lettera.
Traguardi che francamente vediamo lontani se non farai la tua parte fino in fondo».