Le denunce, il consiglio straordinario, una raccolta firme, il tavolo interistituzionale. Continua a produrre evoluzioni lo scontro verificatosi nella mattinata del 22 marzo nel cortile del Compagnoni di Lugo, dove la pausa per la ricreazione è divenuta teatro di un ormai noto episodio di violenza.
E tra le prese di posizione istituzionali, emerge come strenuo difensore della categoria studenti Vittorio Di Domenico, figura di supporto all’ufficio di presidenza dell’istituto e professore di religione. «Io adesso mi chiamo Dido: è un soprannome che mi hanno dato i ragazzi. Non l’avevo nemmeno a scuola. Ho sempre avuto il doppio nome e il cognome lungo, mai un soprannome. Il mio modo di lavorare è cambiato dopo l’esperienza di fede e ora gli studenti si rivolgono a me in questo modo. Come fai a non spendere la vita per loro?».
Ruolo dell’educatore, disagio giovanile, provvedimenti. Questi, tra gli altri, i temi oggetto dell’intervista al docente, che si inserisce in una più ampia analisi arricchita dai contributi di altri professori, di un genitore, di educatori e ragazzi di Gioventù studentesca, di volontari dell’aiuto allo studio di Lugo, del centro culturale Umana Avventura.
Trovate l’approfondimento nel numero de Il Nuovo Diario Messaggero di questa settimana, disponibile da oggi (giovedì 3 aprile) in edicola o in edizione digitale!
Ora è possibile acquistare anche la copia digitale (in formato pdf) del giornale dal nostro sito di e-commerce: fai click qui!
© Riproduzione riservata