puliamo i fossi è il gruppo fondato a Imola da Marco Galassi nel 2020. Di cosa si occupa? «Siamo un gruppo di cittadini libero da associazioni e politica, che ha a cuore la propria città e l’ambiente». L’obiettivo principale? Indossare guanti e giubbotto per ripulire dalla sporcizia le aree verdi e i fossi, ma anche quello di valorizzare la città. L’idea nasce, quando, in periodo di lockdown Marco si ritrova con il negozio da barbiere in cui lavora chiuso e, ispirandosi alla disciplina sportiva plogging, inizia a raccogliere i rifiuti nei fossi adiacenti la città. Il progetto si è ingrandito con la creazione del gruppo Facebook che oggi conta oggi 853 iscritti ed è affiancato da un gruppo whatsapp, per la gestione e il coordinamento delle varie attività.
Sono, quindi, quattro anni che Puliamo i fossi “mette per strada” decine e decine di imolesi a raccogliere cartacce. Addentriamoci tra i risultati e le loro attività grazie a Romana Padovani, storica collaboratrice del gruppo.
Numeri
Sono 1.812, i sacchi di rifiuti raccolti nel 2021, e, 1.840 nel 2022. Nel 2023, invece, sono stati 2.183. Per un totale di 5.835 sacchi raccolti in tre anni. Nel 2024, poi, «da inizio anno fino al 30 novembre, abbiamo raccolto 2.193 sacchi di rifiuti abbandonati nei vai quartieri e soprattutto nei parchi (alla fine dell’anno i sacchi raccolti in totale sono stati 2.311 ndr) – spiega Padovani -. Questo numero, però, non include i sacchi raccolti durante le esercitazioni scolastiche. In quel caso, infatti, l’obiettivo non era la quantità di rifiuti raccolti, ma la sensibilizzazione dei giovani». Insomma, dall’apertura del progetto nel 2020, i sacchi di spazzatura abbandonata finora raccolti sono 8.146.
I rifiuti
Oltre alle quantità, gli stessi rifiuti raccolti «sono spesso bizzarri – informa -. Si trova di tutto. Tanto che ci si stupisce di come certe cose, considerando anche il materiale di cui sono fatte, possano essere abbandonate. Ad esempio, circa due anni fa abbiamo trovato un’arma contenuta in una busta di plastica in via Serraglio, accanto al centro sociale La Stalla. Chiaramente abbiamo chiamato le forze dell’ordine ed è stata consegnata a loro. Probabilmente qualcuno se n’era liberato, lanciandola proprio al margine della strada, vicino al centro sociale. Un luogo, se vogliamo, in cui un bambino avrebbe potuto trovarla facilmente. Nei giorni scorsi, ad esempio, a Faenza abbiamo trovato dei sanitari di un bagno buttato in un boschetto. Oppure, giocattoli per bambini come una moto elettrica completa di batterie (nella foto sotto)».
Il lavoro svolto e i momenti più toccanti
Inutile dire che il gruppo si rimbocca le maniche da anni. Dalle uscite periodiche il lunedì e il venerdì, a quelle straordinarie per ripulire il fiume Santerno, il parco dell’Osservanza, e ancora, Ponticelli, quartiere Pedagna e l’intera città (come avvenuto il 20 e 21 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Terra). In particolare, «l’uscita del 13 ottobre è stata molto significativa – racconta -. In collaborazione con McDonald’s, Diffusionesport, Il Mondo che vorrei ed Ecoeroigreen, abbiamo organizzato un’uscita di pulizia nei vari quartieri della città. Hanno partecipato oltre 70 persone e sono stati raccolti oltre 140 sacchi di rifiuti. L’evento ha visto la partecipazione attiva dell’assessora all’ambiente Elisa Spada, di Federica Ferri dell’ufficio ambiente e della Consigliera comunale Mirella Pagliardini. La loro partecipazione ci ha motivati moltissimo».
Le attività di sensibilizzazione
Sono molte, però, anche le conferenze e gli incontri con le scuole. «Ad esempio – prosegue -, sono stati significativi gli incontri (iniziati il 24 novembre ndr) organizzati con i ragazzi della comunità Il giardino dei ciliegi. Un primo momento, era dedicato a un’attività teorica svolta da Marco Galassi, dal professor Marco Pelliconi, Lorena Minardi e Angela Martelli. Poi l’uscita con i ragazzi per andare a raccogliere il materiale abbandonato lungo il Piratello e nel parcheggio del cimitero, in cui si trovano sempre molti rifiuti. I ragazzi si sono mostrati interessati ai nostri argomenti e molto disponibili. E questo è stato un bel risultato».
Progetti futuri
«Per ora di concreto abbiamo in programma l’iniziativa con le prime e le seconde dell’Itis che partirà a gennaio e quello col doposcuola delle Favole di Alice. Sicuramente, però, continueremo a lavorare con i ragazzi de Il mondo che vorrei. E proveremo a realizzare altri progetti nelle scuole. L’obiettivo è proprio quello di cercare di arrivare ai giovani. Hanno il futuro nelle loro mani» conclude.
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