“Una firma che fa bene”, è questo lo slogan che accompagna la campagna annuale dell’8xmille alla Chiesa cattolica. Infatti ogni contribuente (lavoratore attivo o in pensione), ogni anno può scegliere chi dovrà beneficiare dello 0,8% del gettito Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, decidendo di firmare per la Chiesa cattolica al momento di compilare la dichiarazione annuale dei redditi. È una firma gratuita, che fa del bene, perché permette ogni anno alla Chiesa «di portare avanti progettualità che mettiamo in campo come Caritas diocesana a sostegno di tanti bisogni che le persone esprimono», racconta Alessandro Zanoni, direttore in diocesi.
Quali sono i progetti sul nostro territorio sostenuti dall’8xmille?
Sono tanti e coprono diverse esigenze del nostro territorio. Grazie all’8xmille abbiamo potuto potenziare, ad esempio, le attività del centro d’ascolto diocesano con l’inserimento di una psicoterapeuta, ormai diventata una presenza costante negli ultimi anni: una risorsa utile sia per il gruppo di lavoro dei volontari e dei professionisti che concorrono all’attività del centro d’ascolto, sia per le persone che vi si rivolgono. C’è poi stato il percorso per lo sviluppo delle competenze digitali e la ricerca attiva del lavoro per i Neet, i giovani che non studiano, né lavorano e non sono inseriti in un percorso di formazione, che ha portato a risultati molto soddisfacenti in termini di crescita personale a tutti i partecipanti.
Ci sono impegni a vantaggio di bambini o ragazzi?
Anche lo scorso anno la Caritas ha portato avanti in alcune scuole superiori un progetto sulla Laudato si’ e sugli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu. Con gli studenti abbiamo riflettuto e proposto azioni rispetto alla crisi ambientale. Tra gli altri, poi, penso al progetto educativo nel quartiere Marconi, a Imola, dove organizziamo un centro estivo per i bambini della zona: un progetto pensato per garantire una presenza educativa che possa animare la giornata di quei ragazzi che vivrebbero comunque gli spazi intorno al centro sociale Giovannini senza una presenza qualificata. Il campo è completamente gratuito e si innesta in altre proposte che si sviluppano nel corso dell’estate sul quartiere grazie alla collaborazione tra varie associazioni.
L’emergenza abitativa sta diventando un’urgenza da affrontare: è così anche in diocesi?
Sì, lo è da anni e, attraverso progetti differenti, noi accompagniamo oltre 250 persone ogni anno nel sostegno alla stabilità abitativa. Le soluzioni sono diverse: sosteniamo l’accoglienza emergenziale per le persone che sono in una condizione di marginalità, così come il progetto sulle case di accoglienza ad alta autonomia (o seconda accoglienza), dove le persone hanno bisogno di un accompagnamento minore, perché hanno già competenze rispetto al portare avanti un progetto di vita. Abbiamo progetti di housing, pensati per famiglie che rientrano nella categoria dei lavoratori poveri e hanno la necessità di trovare una soluzione abitativa che noi riusciamo a garantire a prezzi calmierati. Ma c’è anche l’impegno per quella fascia di persone che non riescono a trovare un’abitazione a causa della diffidenza rispetto al loro paese d’origine pur potendo contare su redditi più che sufficienti.
Ci sono impegni specifici legati alla diversità territoriale della diocesi?
La capillarità della Chiesa diocesana si traduce in attenzione verso tutto il territorio. Nel 2023 abbiamo sostenuto, ad esempio, il progetto sui bisogni alimentari attraverso l’emporio solidale No Sprechi a Imola, l’emporio di Castel Bolognese, e anche la parrocchia di Massa Lombarda che ha avviato l’attività, all’interno dei locali dell’oratorio, di una mensa per le persone sole del suo territorio.
Come firmare – Un piccolo gesto per una grande missione
Non è una tassa e a te non costa nulla. Con la tua firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica potrai offrire formazione scolastica ai bambini, dare assistenza ad anziani e disabili, assicurare accoglienza ai più deboli, sostenere progetti di reinserimento lavorativo e non solo. Firmare è molto semplice. È possibile optare per l’opzione del Modello 730 per chi, oltre ai redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati, possiede altri redditi da dichiarare e/o oneri detraibili o deducibili e non ha la partita IVA. Alternativa valida è il Modello Redditi, riservato inoltre a determinati soggetti tenuti per legge alla sua compilazione. Ricorrerà al Modello CU chi è esonerato dalla dichiarazione dei redditi in quanto possiede solo redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati e non è obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi.
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