Presente (in scadenza) e futuro (molto prossimo) sono seduti uno a fianco all’altra: l’attuale presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, Rodolfo Ortolani, e colei che il 13 giugno «sarà indicata dal cda come nuova presidente», Silvia Poli.
Il quadriennio della Fondazione – un quadriennio caratterizzato da «grandi complessità: pandemia, guerra in Ucraina, alluvione» – è ormai ai titoli di coda. Non prima, però, di un bilancio (economico e non solo) che «non può che essere positivo – ha spiegato Ortolani nella conferenza stampa di fine mandato -. Consegniamo in custodia a chi verrà dopo di noi un patrimonio maggiore di quello che ci è stato affidato – 196 milioni di euro – e un bilancio che, grazie anche alla ripresa dei mercati, ha superato le difficoltà del 2022». Undici, invece, i milioni di euro erogati dal 2020 al 2024, così suddivisi: 3,2 per l’educazione, 2,6 per il volontariato, 2,2 per l’arte, 1,4 per la salute e 1,6 per altri settori.
Del resto, riprende Ortolani, «il mandato del nostro consiglio di amministrazione è stato incentrato su due pilastri: quantità e qualità». Quantità che «si tocca per mano» non solo con le erogazioni, ma anche con interventi come il completamento dei locali di Palazzo Dal Pero, il restauro delle sale del circolo Sersanti («nel 2023 abbiamo ospitato oltre 90 eventi»), la nuova galleria di palazzo Sersanti, le risorse destinate nel post alluvione «ai progetti di ricostruzione delle strade» e quelle stanziate per il Robot Da Vinci XI («in poco più di un anno sono stati effettuati oltre 500 interventi chirurgici con la nuova tecnologia a disposizione dell’ospedale»), per i progetti Io leggo e per le venti videoclip dedicate a Sulle tracce del bello. Senza dimenticare la vendita di Villa Bubani e l’acquisto all’asta dell’immobile dell’ex Camera di Commercio («il rogito è previsto l’11 giugno»). L’unico rammarico è «per la mancata fusione con la Fondazione di Lugo» che, per Ortolani, «è un’occasione persa».
Per quanto riguarda la qualità, invece, la Fondazione «ha portato avanti un lavoro continuo di ascolto del territorio, grazie anche ai continui e proficui rapporti con le istituzioni», a cominciare da amministrazione comunale, Ausl, e Università di Bologna, «per accrescere sempre più la sua reputazione e affinché il rapporto tra noi e i beneficiari delle erogazioni fosse in continua crescita».
In chiusura, non prima però di un ricordo commosso di Raffaele Mazzanti – «era una colonna della Fondazione e, per me, un grande e sincero amico» – l’annuncio dell’imminente firma («il percorso è alle fasi finali») del contratto di affitto dei locali dell’ex ristorante Forum Cornelii allo chef del San Domenico, Massimiliano Mascia: «Ci ha convinto la sua proposta di valorizzazione del luogo. Speriamo, in questo modo, di contribuire ulteriormente al rilancio del nostro centro storico».
© Riproduzione riservata