Dopo 164 km percorsi, Gianluca Galeati, atleta imolese nato nel 1983, si trova attualmente in sesta posizione nell’edizione del 2023 del Tor des Géants, gara di trail di categoria XXL tra le più dure al mondo. Alle 15.31, infatti, l’ultratrailer ha raggiunto il rifugio Coda a Pollone, in provincia di Biella, a 2.245 metri d’altitudine, in una posizione di classifica straordinaria che si spera possa migliorare nelle prossime ore e nei prossimi giorni.
Il Tor di Gale
La competizione è cominciata domenica 10 settembre a Courmayer, in Valle d’Aosta, e terminerà sabato 16 settembre, sempre nella località alpina ai piedi del monte Bianco. Ai nastri di partenza, dopo un anno di stop, l’atleta del team Craft-Compressport, che può vantare tanta esperienza e varie partecipazioni al Tor e coi suoi progressi che sono consultabili in diretta sulla sua pagina Facebook e su TorX live, sito web ufficiale della competizione. Dopo due ore e venti di gara sotto un cielo splendente e al caldo, Galeati aveva percorso 18 km raggiungendo la località La Thuile. Il primo pit stop veloce l’imolese l’ha fatto nella base vita Valgrisenche, dopo 50 km di corsa, percorsi in sette ore e 23 minuti; per poi arrivare di sera, in un clima più fresco, a Rhemes Notre Dame nella decima ora di gara, dopo 62 km. Eaux Rousses, all’81° km del Tor des Géants, invece, è stata raggiunta in 11 ore e, dopo un cambio scarpe e una pasta in brodo rifocillante, il classe ‘83, è ripartito alla volta del Col Loson, sotto un cielo stellato. Step successivo Cogne, in cui Galeati è arrivato dopo 106 km, percorsi in 17 ore e mezza. Prima di ripartire, una zuppa imperiale, che l’ha aiutato a raggiungere, 27 km dopo, Chardoney. Arrivato a 22 ore e 30 minuti di gara, l’alba ha anticipato l’inevitabile caldo che l’atleta ha incontrato nel punto più basso della gara. Dopo 151 km e dopo 25 ore, una breve sosta per ripararsi dal sole cocente nella base vita Donnas; poi l’arrivo, 14 km dopo e in 28 ore, a La Sassa sotto caldo e un sole cocente che si fanno sentire; prima di giungere, in ottima posizione, nell’unico rifugio situato fuori dal territorio valdostano compreso nel tracciato della competizione.
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