12, Luglio, 2025

Quando lo sport è di casa. La famiglia Alessandrini e una passione per il calcio trasmessa di padre in figlio

Con la storia di papà Alan e dei figli Matteo e Simone Alessandrini inaugura la nostra nuova rubrica dedicata alle famiglie dello sport. La prima puntata nel numero in edicola!

Mai come in questo caso il detto “tale padre, tale figlio” è più azzeccato. Anzi, per quanto riguarda la famiglia Alessandrini… tale padre, tali figli! Matteo, classe 1998, e Simone, 2000, sin da piccolissimi hanno avuto «pochi dubbi su quale sport praticare». Le domeniche passate appiccicati alle recinzioni dei campi da calcio, per assistere alle partite di papà Alan, diciamo che hanno spianato la strada…
Con la storia della famiglia Alessandrini inaugura la nuova rubrica Quando lo sport è di casa, che esordisce in questo numero del settimanale e che ci terrà compagnia durante tutto il periodo estivo.
Il nostro territorio ha dato i natali a tantissimi atleti di alto livello, che si sono fatti strada in diverse discipline. Molti di questi vantano una tradizione familiare nello sport. E proprio qui nasce l’idea dell’approfondimento: quanto incide nel successo sportivo il dna di famiglia? Parte così un viaggio tra le storie di generazioni di atleti, attraverso curiosità e ricordi tra le mura di casa e gli impianti sportivi
Come detto, la prima puntata è dedicata agli Alessandrini, calciatori e allenatori, volti noti del panorama calcistico locale. Trovate l’intervista a papà Alan e ai figli Matteo e Simone nel numero in edicola (e in edizione digitale) disponibile da giovedì 15 giugno. Qui una breve anticipazione!

Dove nasce la passione per il pallone nella famiglia Alessandrini?
Alan: Ho sempre giocato tra i dilettanti e loro mi sono venuti a vedere fin da bambini. C’è da dire che, prima di dedicarsi solo al calcio, entrambi hanno provato tanti sport. Non volevo forzarli esclusivamente verso il mondo del pallone, però già a cinque anni avevano le idee chiare. Fino ad oggi e all’ultima grande stagione, in squadra insieme, in Eccellenza al Sanpaimola.
Cosa vi ricordate del modo di stare in campo di vostro padre?
Simone: Mi ricordo poco, solo che segnava tanti gol nei tornei estivi e che faceva una gran maletta!
Matteo: Mi piaceva molto andare a vederlo, ma a parte questo non ho tanti flash. Un episodio però mi è rimasto impresso: durante un torneo estivo una lite furiosa con l’arbitro dopo aver preso un cartellino rosso. Non ti sto facendo bella pubblicità (ride rivolgendosi al padre, ndr)…
Se vuoi saperne di più, leggi l’articolo completo nel numero del nostro settimanale disponibile in edicola e in edizione digitale arricchita!
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