14, Luglio, 2025

Perché “San Pêval di Segn”? Ecco come leggere i segni del cielo

Nel giorno in cui Massa Lombarda festeggia il patrono, un testo del compianto Luigi Mazzolani (Gigetto d’Brenta) racconta questa tradizione romagnola

Per Massa Lombarda oggi è un giorno speciale. Il 25 gennaio il paese ravennate festeggia il patrono San Paolo, alla cui Conversione è intitolata anche la parrocchia. Per Massa in realtà la festa di San Paolo è nota come San Pêval di Segn, una tradizione che affonda le radici nel passato contadino del comune della Bassa Romagna da sempre legato alla frutticultura: come vuole la tradizione, in base ai segni che il meteo fornisce nei primi 24 giorni si può avere un’anticipazione sul resto dell’anno.
Per conoscere questa tradizione romagnola, riproponiamo un testo dello studioso di storia locale Luigi Mazzolani (Gigetto d’Brenta, questo il soprannome col quale era noto ai vecchi massesi) venuto a mancare nel 2021 all’età di 93 anni, pubblicato nel numero del nostro settimanale del 16 gennaio 2016.

«Fin dall’antichità i contadini dotati di un acuto spirito di osservazione, vivendo a stretto contatto con la natura, da essa trassero gli elementi per interpretare i messaggi che da questa pervenivano. Osservavano la luna, il sole, il vento, il comportamento degli animali della corte, della stalla, il fumo che usciva dal camino, il contenitore del sale e un’infinità di tanti altri particolari e, interpretandone il significato, formulavano le loro conclusioni. Fu un processo molto lungo, frutto di osservazioni che si protrassero per secoli e che coinvolse decine e decine di generazioni. Alla fine del percorso, pur non conoscendo ancora le leggi che regolavano questi fenomeni, erano ugualmente in grado di interpretarle al meglio e fare previsioni sul cambiamento del tempo, con una buona approssimazione, che permetteva loro di organizzare il proprio lavoro nel modo migliore. Se ciò era possibile per una previsione limitata nel tempo, avranno pensato, perché non tentare di estenderla a tutto l’arco di un anno? Perciò, partendo dal medesimo concetto, elaborarono una teoria, molto più fantasiosa, anch’essa basata sull’osservazione dei fenomeni naturali. Questa attribuiva alle condizioni meteorologiche dei primi 24 giorni dell’anno un valore di anticipazione valida per tutti i dodici mesi successivi. Le indicazioni scaturite dall’osservazione dei primi dodici giorni di gennaio, forniscono, nell’ordine, le indicazioni per i primi quindici giorni di ogni singolo mese. Le indicazioni dei restanti 15 giorni, sono ricavate dai 12 giorni successivi. Solo che nel secondo caso, l’abbinamento del giorno/mese va fatto a ritroso, cioè iniziando da dicembre, novembre, eccetera, completando in questo modo la previsione. Questo periodo di ventiquattro giorni era chiamato “al spej di mis” (le spie dei mesi). Completata la previsione meteorologica, manca ancora la valutazione generale sull’andamento dell’annata. Questo compito era riservato al venticinquesimo giorno di gennaio, giorno di San Paolo (festa patronale di Massa Lombarda). Da qui San Pêval di Segn. Questa previsione si otteneva scrutando la giornata nei suoi eventuali cambiamenti, tenendo conto che: la pioggia, predice abbondanza; il sole, carestia; una giornata nuvolosa, un’annata normale. Questo per i raccolti. In generale, una giornata di vento è presagio di guerra. Una giornata di nebbia preannuncia un anno poco propizio per la salute»
Testo a cura di Luigi Mazzolani


© Riproduzione riservata

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