Quella sua foto con le mani alzate sul rettilineo dell’autodromo ormai è entrata nella storia di Imola. E grazie a quell’impresa Imola è entrata nella storia del ciclismo mondiale.
Oggi il mondo delle due ruote piange Vittorio Adorni, campione del mondo di ciclismo su strada nel 1968 a Imola, venuto a mancare all’età di 85 anni.
Nato a San Lazzaro Parmense il 14 novembre del 1937, fu uno dei protagonisti del ciclismo degli anni ’60. Tra i suoi successi spiccano il Giro d’Italia del 1965, dominato con 11’26” su Italo Zilioli e 12’57” su Felice Gimondi e la già citata impresa di Imola, dove con uno scatto ai -90 km dal traguardo si aggiudicò un mondiale leggendario.
Il legame con la nostra città non si era certamente esaurito con quell’impresa: nel 2018 fu insignito del Grifo Città di Imola, massima onorificenza cittadina, per fare un esempio. Oggi Imola è stata sede di un altro mondiale, quello del 2020, e sul leggendario circuito dei Tre Monti continua a essere protagonista lo sport, dal ciclismo alla corsa, ma nessuno ha mai dimenticato quel mondiale, quella percorso e quella foto con le braccia alzate, davanti a tutti.