Domenica dal doppio volto per le imolesi del basket. Se al Ruggi il popolo della Virtus Imola festeggia per il successo nel derby con Ozzano, dall’altra parte della barricata l’Andrea Costa incassa la quarta sconfitta consecutiva contro Faenza: al PalaCattani finisce 80-77 per i padroni di casa dopo l’over time, come già successo una settimana fa con i Tigers Romagna.
Qui Virtus. Al Ruggi si respira già area di derby, anche perché a quello di Imola mancano solo tre settimane, grazie a un pubblico e alle due tifoserie delle grandi occasioni. Di fronte, per la settima giornata di serie B, ci sono Virtus Imola e Ozzano.
Il calore sugli spalti infiamma anche il parquet e i suoi protagonisti, infatti, dopo soli due minuti le squadre sono già sul 10-10. Il quarto scorre rapido a suon di canestri, con Carta in palla per i virtussini (sette punti in un amen), ma gli ospiti si portano a casa il primo parziale (20-24).
Il livello di basket è molto alto, i ritmi anche. Magagnoli riavvicina la Virtus, che grazie a una stoppata di Mladenov su due punti che sembravano già fatti e ai successivi liberi di Milovanovic, trova il pareggio a quota 37 quando il cronometro segna 2.36 alla fine del parziale. Che va in archivio lentamente tra tiri liberi e timeout: in vantaggio, all’intervallo, ci sono i gialloneri (43-41).
Qualche imprecisione nei primi minuti del terzo quarto e Regazzi è costretto a richiamare i suoi in panchina dopo l’ennesima palla persa e il nuovo vantaggio dei biancorossi. Vantaggio di Ozzano che continua a incrementare a suon di triple: a metà parziale è -7 Virtus. Gli uomini di Regazzi, però, non ci stanno e trovano il sorpasso in pochi secondi: prima una schiacciata terrificante di Mladenov e dopo la tripla dall’angolo di Aglio, fanno perdere la voce ai sostenitori di casa. Il numero 0 dei gialloneri è on fire e realizza un altro canestro immaginifico, ma gli arbitri fischiano passi, Ozzano prende coraggio e pareggia sul 59-59. Ma Mladenov non ne vuole sapere: tripla senza logica e vantaggio Virtus a fine parziale.
Grande approccio dei virtussini nell’ultimo parziale, con lo step back da tre di Tomassini e il reverse di Milovanovic che infiammano il Ruggi e costringono il coach di Ozzano al timeout dopo soli 97 secondi. È tripudio Virtus. Mladenov sale in cielo e stoppa un tiro ospite, Aglio segna da tre senza ritmo, subisce fallo e gli arbitri fischiano un tecnico alla panchina biancorossa (che vale un altro possesso giallonero): tripla Mladenov e nella stessa azione sono 7 punti a referto. Clamoroso. Gli uomini di casa non vedono un canestro, ma una vasca da bagno: ogni tiro muove la retina e Aglio da oltre la lunetta fa alzare tutto il palazzetto ancora una volta (+11 Virtus a 5.50 dalla fine).
Poco da registrare negli ultimi possessi, con gli emiliani che si arrendono in fretta e i gialloneri che fanno scorrere il tempo e gestiscono il vantaggio, Regazzi concede anche la standing ovation ai due Mvp indiscussi della gara: Mladenov e capitan Aglio. Finisce 88-72, seconda vittoria consecutiva per gli imolesi e festa vera al PalaRuggi.
Qui Andrea Costa. Il momento no dei biancorossi non si arresta. Nonostante una prova volitiva e una partita accesa (come solo i derby sanno essere) la squadra di Grandi incassa la quarta sconfitta consecutiva. A fare la differenza, quando suona la sirena, sono solo 3 punti.
Il primo quarto del quintetto di Grandi è da horror: 19-9 il parziale a favore di Faenza; tanta, tanta imprecisione dal tiro per gli imolesi, condita da qualche palla persa di troppo.
Nei secondi 10 minuti Corcelli e Ranuzzi suonano la carica e il risultato si vede: rimonta fino al -5. Faenza non sta a guardare: la spinta del PalaCattani fa volare i padroni di casa che in un amen salgono fino al +13. Il primo tempo si chiude sul tiro di Barbieri che stampa 43-32 sul segnapunti.
Al rientro in campo Trentin e un paio di triple di Montanari consentono agli imolesi quello che fino a pochi minuti prima era impensabile: la rimonta e addirittura il vantaggio, guadagnato in bello stile a due minuti dalla chiusura del parziale grazie a una bomba di Marangoni. Quella un minuto più tardi, firmata da Corcelli, fa impazzire i tifosi ospiti e l’Andrea Costa chiude il terzo quarto davanti 60-61.
I biancorossi di Grandi ci credono, aiutati dalla tripla di Montanari (top scorer imolese di serata insieme a Corcelli) e vanno sul +4. Proprio sul più bello però arriva la reazione di Faenza che approfitta di due minuti in cui il canestro di casa sembra stregato per l’Andrea Costa per mettere nuovamente il muso avanti fino al +5 segnato con la tripla di Pietrucci per il 69-64 ai meno 5.
L’Andrea Costa non è morta e prima la schiacciata di Trentin e poi il tiro di Ranuzzi ai -9 secondi consentono agli imolesi di chiudere i 40 minuti sul 72-72.
L’over time però è fatale: Molinaro e Bandini portano a suon di tiri liberi Faenza sul +3 a pochi secondi dalla sirena. Montanari ha tra le mani la tripla del pareggio ma ferro e fuori e Andrea Costa ko.