9, Luglio, 2025

Per la Virtus Imola è arrivato il momento della verità: in palio c’è la serie B

Domenica al Ruggi gara 1 contro Ferrara. Il presidente Loreti suona la carica: «L’obiettivo mai nascosto dall’inizio è salire di categoria»

«What time is it? Game time!». Questo è stato per diversi anni l’urlo dei Chicago Bulls di Micheal Jordan prima di entrare in campo e anche per la Virtus Imola è arrivato il momento di giocare, il momento atteso una stagione intera: la serie finale dei playoff per accedere alla serie B.
Gli uomini di coach Marco Regazzi sono ancora imbattuti in questi spareggi promozione. Nei quarti di finale, infatti, è bastato un secco 2-0 per eliminare Molinella e lo stesso epilogo si è ripetuto nel turno successivo, con Fidenza che si è dovuta arrendere dopo solo due sfide.
Chi proverà a mettere i bastoni tra le ruote dei gialloneri è Ferrara, una delle uniche due formazioni che è riuscita a imporsi contro Aglio e compagni durante la regular season: «Sarà una sfida complicata contro una squadra esperta – afferma il presidente Virtus, Stefano Loreti -. Noi a livello di rendimento durante l’anno abbiamo avuto più costanza, ma sono comunque partite secche e ognuna ha una storia a sé. Se tutto finisse per il meglio a Ferrara sarei contento, perché ne ho già vissute un paio di gare decisive in casa e dal punto di vista mentale è tutto più complicato». Le date da segnarsi sul calendario sono tre: domenica 5, alle 20, gara 1 al PalaRuggi; giovedì 9, alle 21, gara 2 sul parquet dei ferraresi e l’eventuale gara 3, domenica 12 alle 20, di nuovo a Imola.

Il futuro
Certo, c’è ancora una finale da disputare che vale l’intera stagione, ma il presidente degli imolesi ha già le idee chiare per il prossimo anno, comunque vada contro Ferrara: «L’obiettivo mai nascosto dall’inizio è salire di categoria, ma se non dovesse succedere saremo ancora qua, in serie C, rimboccandoci le maniche e riprovandoci». E sulle voci di una possibile fusione con l’Andrea Costa, Loreti puntualizza: «Sicuramente non succederà la prossima stagione. Nulla vieta, però, di sedersi attorno a un tavolo e parlarne per il futuro. Questa ipotesi non l’ho mai esclusa perché è necessario fare i conti con la realtà e la realtà dice che il tessuto locale non può reggere due squadre di basket a questi livelli. Ora abbiamo una finale da vincere, di quel che sarà ci ragioniamo dopo gli eventuali festeggiamenti».


© Riproduzione riservata

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