Il passaggio tra i professionisti, a questo punto, è solo questione di tempo. Filippo Baroncini non si ferma più. A meno di due settimane dalla vittoria alla cronometro di Guastalla al Giro d’Italia under 23, sono arrivati due successi (e che successi!) e un secondo posto. Il ciclista classe 2000 di Massa Lombarda si è messo al collo l’argento nel campionato italiano under 23 in linea. Sull’affollato rettilineo di Seano (Prato), il 19 giugno scorso, il portacolori del Team Colpack Ballan è stato protagonista di un finale di gara lucido e tenace, ma il suo tentativo di riprendere Gabriele Benedetti, poi primo al traguardo, non è riuscito nonostante l’appoggio del compagno di fuga e di squadra Mattia Petrucci. «Oggi contava solo vincere – il suo commento sui social -. Il secondo non va giù». Neanche il tempo di digerire quella che non si può certo definire una sconfitta, e Baroncini si è ripreso la scena con gli interessi una settimana dopo, andando a vincere sabato 25 la cronometro tricolore di Romanengo (Cremona). Filippo, specie dopo l’exploit di Guastalla, era il favorito e non ha deluso le attese: 22’03″ il tempo impiegato per completare i 19 chilometri del percorso. Secondo posto per Marco Frigo (Seg Racing Academy), staccato di otto secondi, terzo posto per Davide Piganzoli (Eolo Kometa) a 30. «Voglia di fare, di dimostrare, dedizione, sacrificio, resilienza. Grazie a tutti. E l’Italia chiamò, sì!», il post pubblicato su Instagram subito dopo la vittoria. Meno di 24 ore dopo, lo scatenato passista massese si è ripetuto conquistando la Pessano-Roncola, in Brianza, prova in linea valida per il 38esimo Trofeo Mp Filtri. Nel concitato finale, Filippo è stato bravo a entrare nella fuga decisiva. Una fuga a sette, da cui ha provato a staccarsi Luca Rastelli, caduto però nella discesa finale. Così, sul traguardo, è stato Baroncini a imporsi d’autorità, regolando il mini gruppo e conquistando la seconda vittoria «di un weekend indelebile». Ora, per il corridore di Massa, alcune settimane di agognate vacanze, ma col telefono sempre in mano in attesa di una chiamata della Nazionale per il Tour de l’Avenir o per il Mondiale. E, magari, del suo procuratore, Filippo Martini, pronto a comunicargli il tanto atteso (e meritato) passaggio tra i professionisti.