Due giorni dopo la pubblicazione del calendario della stagione 202/21, l’Imolese alza la voce. Con una nota ufficiale diffusa in mattinata, la società guidata dal presidente Lorenzo Spagnoli lamenta l’essere costretti a giocare «almeno cinque partite» a Verona invece che al Romeo Galli, causa lavori di installazione delle torri faro (fine lavori prevista per novembre).
«L’Imolese Calcio 1919 – si legge nella nota – non può che prendere atto con profonda amarezza, rivolgendosi ai vertici delle istituzioni locali e regionali, nonché a quanti si sono avvicendati negli ultimi anni alla guida del municipio di Imola, del danno economico» (e non solo) generato dalla situazione.
L’Imolese infatti dovrà disputare le prime gare casalinghe a Verona, nello stadio della VirtusVecomp, indicato al momento dell’iscrizione al campionato di Serie C come stadio “di casa” in attesa dell’impianto di Imola. «Siamo costretti contro la nostra volontà, nonostante tutte le promesse formulateci nel corso del tempo, fino alle ultime rassicurazioni ricevute ad inizio cantiere che i lavori sarebbero terminati prima dell’inizio del campionato, a dover migrare addirittura fuori regione per disputare con ogni probabilità, stando alle previsioni dello stato d’avanzamento dell’opera, cinque partite lontano dal nostro stadio con costi totali superiori ai 50mila euro».
«A chi presenteremo il conto di un tale disagio? Quanto inciderà questo esilio nei bilanci economici e sportivi di fine stagione della nostra società?» prosegue il duro sfogo della società rossoblù. Un bilancio che sarà influenzato, secondo le previsioni della società, dalla mancata «affluenza del pubblico sugli spalti e con le ristrettezze generalizzate che attanagliano partner e sponsor».
«Questo è quello che abbiamo raccolto da parte delle istituzioni che dovrebbero tutelare le realtà virtuose del proprio territorio e valorizzare gli imprenditori che investono capitali e risorse nella città».