Sono passati ventidue anni da quando nella parrocchia di Nostra Signora di Fatima è nata l’idea di un coro che attingesse al repertorio dello Zecchino d’Oro per intrattenere e avvicinare alla musica i bambini della parrocchia e molte cose sono cambiate. Il Grillo d’oro è cresciuto molto e quest’anno hanno partecipato quasi sessanta bambini dai 3 ai 12 anni che per 2-3 mesi si allenano/provano nell’Oasi Santa Teresa diretti dai volontari che dedicano il loro tempo a questa attività.
«È iniziato come un piccolo coro per i bambini della parrocchia – racconta una delle organizzatrici, Barbara Bendandi -. Lo scopo era quello di divertirli ed appassionarli al canto con le canzoni dello Zecchino d’Oro, che trasmettono sempre messaggi importanti. Essendo un’opera di volontariato è difficile trovare i fondi – continua Barbara – per fortuna la Fondazione Cassa di Risparmio ci supporta ogni anno e l’Oasi Santa Teresa ci ospita per le prove».
Ogni edizione si conclude con una esibizione canora, l’entrata è ad offerta libera e il ricavato va in beneficenza. Ma non è l’unica occasione per i bambini di esibirsi sul palco: «Da un paio di anni partecipiamo anche ad Imola in Musica (quest’anno giovedì 28 in Piazza dell’ulivo; Foto Isolapress qui sopra). Inoltre l’anno scorso ci siamo esibiti a Natale sotto l’albero in piazza Matteotti. È sempre una grande soddisfazione partecipare a questi eventi».
Ciò che non è cambiato è l’obiettivo con cui è nato il Grillo d’Oro: divertirsi e creare nuove amicizie sulle note dello Zecchino d’Oro. «Non siamo una scuola di musica, non sono richieste grandi doti canore e qualunque bambino desideroso di cantare può partecipare, per noi l’importante è creare un ambiente di familiarità ed amicizia in cui i bambini si divertano e crescano cantando».
Dallo stesso desiderio di trasmettere la bellezza del canto ai giovani sono mossi gli organizzatori di Chissà se va (nella foto in alto nella pagina accanto). Il concorso è nato sei anni fa nella parrocchia di San Francesco dal Coro Cresci Cantando creato da un gruppo di genitori che volevano educare al bello i propri figli attraverso il canto. Negli anni il coro si è ampliato arrivando a 45 ragazzi e nel 2015 è nato il Coro Young Singers per la quinta elementare e i ragazzi delle medie. «Sono stati i ragazzi del coro ad ispirare l’iniziativa del concorso – racconta Demer Merlini, direttore del coro -. Si sono mostrati desiderosi di mettersi in gioco, cantare da solisti e coinvolgere altri ragazzi al di fuori della parrocchia, questa loro passione ci ha spinto a creare il concorso Chissà se va. La prima edizione nel 2014 si è tenuta a livello parrocchiale, le due successive edizioni, rispettivamente nel 2016 e nel 2018, hanno avuto molto più seguito e partecipanti».
Il concorso è riservato ai bambini dai 4 ai 14 anni ed è composto da una prima selezione in cui i partecipanti si esibiscono di fronte a un giuria di esperti che hanno il compito di decretare 8 finalisti per ogni categoria. Questi poi si esibiranno in una gara finale accompagnati dal Coro Cresci Cantando e Young Singers. «Durante il mese tra la fine delle iscrizioni e l’inizio delle selezioni alcuni adulti del coro si rendono disponibili per aiutare i ragazzi nell’esecuzione del brano da loro scelto, per noi è importante sostenere ed incoraggiare i ragazzi che nutrono questa passione».
Infatti l’obiettivo del concorso è valorizzare il canto non solo come arte ma anche come strumento di unione sociale, aiutando i ragazzi a mettersi in gioco.
«Chissà se va è stata per me una bellissima esperienza – racconta Sofia De Santis, vincitrice della categoria Esordienti – c’è un clima molto familiare e al di là della competizione ci sono varie occasioni, come le prove e feste, per stringere rapporti di amicizia sia con gli altri ragazzi sia con gli organizzatori. Il momento più bello è stato la serata, c’era molta allegria e tutti cantavano e ballavano. È un concorso che consiglio a chiunque anche ai principianti che vogliono fare una nuova esperienza».
Chiara Coralli