12, Luglio, 2025

Elia profeta ad Imola?

Sul Garibaldi del Giro d’Italia, la 12esima tappa, Osimo – Imola (214 chilometri), è segnata con due stelle su cinque. Tranquilli, non è una valutazione di qualità – il Garibaldi non è una Guida Michelin – bensì di difficoltà. Se tre, quattro e cinque stelle indicano le tappe di montagna, gli arrivi in salita o le cronometro, la singola stella è riservata, generalmente, alle tappe facili, completamente pianeggianti, adatte ai velocisti. Le due stelle, invece, indicano qualche asperità nel percorso o un finale, per così dire, mosso.

Due stelle… Garibaldi! È il caso della frazione che si concluderà in autodromo il 17 maggio. 190 chilometri di pura pianura, dalle Marche all’entroterra romagnolo. Ma il circuito finale di 24 chilometri può riservare sorprese. Il circuito dei Tre Monti, si sa, non è mai scontato. Ne sanno qualcosa Marino Basso, che qui per primo trionfò nel 1968. O Vittorio Adorni, campione del mondo 50 anni fa. Anche Ilnur Zakharin, ultimo a salire sul gradino più alto del podio ad Imola nel 2015, è stato bravo a sfruttare l’occasione e a prendersi la vittoria più importante della sua giovane carriera. Arrivo in volata? Quest’anno, però, sembra difficile prevedere un finale diverso dalla volata. Anche se i primi chilometri dei Tre Monti hanno pendenze superiori al 10%, i velocisti (e le loro squadre) avranno tempo e chilometri per riagganciare gli eventuali fuggitivi e portare i rispettivi capitani allo sprint. Favorito d’obbligo, visto anche il superbo inizio di Giro, è Elia Viviani. Il campione olimpico dell’Omnium a Rio de Janeiro è alla corsa rosa per conquistare almeno tre tappe (se non di più) e per portarsi a casa la maglia ciclamino. L’arrivo a Imola sembra adatto alle sue qualità. Non va dimenticato, infatti, che Viviani è sì un ottimo velocista, ma sa difendersi benissimo in salita.

E gli altri? Difficilmente i big della classifica si muoveranno. I vari Dumoulin, Froome e Aru resteranno al sicuro nella pancia del gruppo, lasciando ad attaccanti e velocisti il compito di guidare la tappa. I tanti tifosi che prenderanno d’assalto le tribune dell’autodromo e, soprattutto, la salita finale sul monte Frassineto, sperano però in una “sparata” di qualche pezzo grosso. Nel 2015, in effetti, Contador, in maglia rosa, regalò uno scatto al pubblico, ma fu più che altro per saggiare la gamba dei suoi avversari (e Aru faticò non poco a rientrare) e per mettersi davanti nella discesa, resa infida dalla pioggia battente.

Occhio alle sorprese. Non mancheranno, ovviamente, attacchi da lontano, da parte di fuggitivi di giornata a caccia di gloria in una giornata che, probabilmente, non muoverà la classifica. Ma c’è un corridore, nel plotone, che conosce particolarmente bene Imola, i Tre Monti e potrebbe provare la magia quel giorno. Chi? Davide Formolo, ovviamente. “Topo Gigio” a Imola ha già vinto, quando correva tra i dilettanti, regalandosi tappa e maglia al Giro delle Nettarine. Chissà che il ricordo di quella impresa giovanile non faccia frullare per la testa del veronese un’idea folle… Il 17 maggio lo scopriremo!

Non perdete lo speciale di 16 pagine interamente dedicato al grande ritorno del Giro d’Italia a Imola e al weekend delle Superbike.

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