La ricorderemo come la grande prima di Castagna. Perdonate il sano campanilismo, ma non raccontiamo certo bugie nell’affermare che il protagonista indiscusso del 7-2 dell’Italia alla Romania è Mauro from Imola. L’attaccante della Ma Group, all’esordio assoluto in maglia azzurra, segna una doppietta e regala un assist indimenticabili, davanti ad una Cavina stracolma e osannante.
L’Italia viene dal 3-1 di mertedì a Faenza e ha tutta l’intenzione di bissare e, perché no, migliorare il risultato maturato in terra manfreda. 100 secondi e gli azzurri sono già avanti con una magia di Merlim che si invola sulla sinistra e lascia partire un missile che sorprende Iancu.
La Romania è più fallosa, soffre la tecnica dei ragazzi di Menichelli che, per due volte, vanno vicini al raddoppio, con De Oliveira e Schininà. Ma su un errore in disimpegno, il contropiede rumeno è letale e Letra pareggia.
Il Ct azzurro manda in campo Castagna (ovazione per lui) ed è proprio l’attaccante della Ma Group ad offrire la sponda per la sassata di Manfroi che, al 9′, riporta avanti gli azzurri. Cesarini sfiora il tris, solo la traversa nega il gol al suo delizioso cucchiaio.
La Cavina aspetta ansiosa la rete di Castagna per esplodere e puntuale viene accontentata: Mauro riceve palla al limite dell’area, si gira e in scivolata insacca. L’Imola azzurra è incontenibile, Castagna si gode l’abbraccio sotto la curva di compagni e tifosi. Esordio migliore in nazionale non poteva esserci.
Gli animi si surriscaldano. Matei rifila un colpo proibito a Merlin con la palla lontana (bravo l’azzurro a non reagire): se ne accorgono tutti meno che la coppia arbitrale, che però ammonisce il giocatore romeno per un fallo su Crema.
Gioca bene l’Italia, cerca il quarto gol prima dell’intervallo, ma è la Romania a sfiorare il 3-2. Solo un volo plastico di Micoli strozza in gola la gioia di Raducu.
Dov’eravamo rimasti? All’Italia che attacca. Nella ripresa il leit motiv non cambia. Azzurri in avanti, romeni che giocano di rimessa, provando a sfruttare il portiere di movimento. Grosse occasioni per la verità non se ne vedono, ma i ragazzi di Menichelli non sembrano patire troppo il pressing avversario. Micoli infatti non è quasi mai impegnato seriamente. E su corner, l’Italia sfonda. Palla al centro, Iancu non trattiene, Castagna, ancora lui, è lì, come una faina, pronto a depositare in rete e a firmare la sua prima, storica doppietta in maglia azzurra. Che debutto!
La Romania non ci crede più e gli azzurri dilagano. Stoica perde palla ingenuamente a metà campo, Bonaventura non deve far altro che spedire una letterina comoda comoda nella rete avversaria: 5-1 e partita in cassaforte.
Ma gli azzurri non si accontentano e “infieriscono” sul moribondo avversario: Bordignon riceve palla al limite dell’area, salta un difensore, scherza il portiere e firma il 6-1. Game, set and match? Non ancora. C’è gloria pure per De Oliveira che, sull’ennesimo errore di Stoica, segna il 7-1. Partita definitivamente chiusa. E pazienza per il gol, inutile, di Rixandari a 3′ dalla fine.