Imola parla russo, da! Ilnur Zakarin (nella foto in alto, Isolapress) conquista la suggestiva Forlì-Imola (153km) e l’ancor più suggestivo finale mondiale in un autodromo Enzo e Dino Ferrari vestito a festa. C’è tanta, tantissima gente sul circuito del Santerno, così come sulle salite mitiche dei Tre monti che, nel lontano 1968, videro trionfare Vittorio Adorni nel campionato del mondo. Prova superata per il Ferrari che, visto il successo odierno, diventa un serio candidato per i Mondiali futuri… Resteremo in attesa!
Una tappa nervosa, come era nelle previsioni, resa ancora più difficile dalle condizioni climatiche variabili. Sole, pioggia, vento: il mix, senz’altro poco gradito dai corridori, regala ancora più spettacolo. La fuga parte da lontano, con un pezzo grosso come Hesjedal (anche se ormai fuori dai giochi) deciso a regalarsi una giornata di gloria. Il gruppo controlla, con la Bmc in testa a tirare per l’ex campione del mondo Gilbert. Ma il belga non è in giornata e, sul primo dei quattro passaggi sul Frassineto, si sfila.
Per i dieci fuggitivi è una manna dal cielo. Ci sono concrete possibilità di arrivare in fondo. Al penultimo giro, Zakarin nasa profumo di gloria e, nonostante la pioggia incessante, parte come un treno e va. È l’attacco decisivo, alle sue spalle nessuno si organizza per cercare di rientrare. Il gruppo maglia rosa bada a non farsi male. Eppure, un colpo di coda è nell’aria. Alberto Contador ha un coniglio nel cilindro e lo estrae negli ultimi 150 metri di salita quando, con uno scatto secco, mette le ali e vola. Non è un attacco vero e proprio. La maglia rosa vuole affrontare la discesa davanti, per non correre rischi, ma tanto basta per infiammare i tifosi. Nel frattempo Zakarin viaggia veloce, il traguardo si avvicina sempre più. Quando entra in autodromo, si scatena la festa. Gli ultimi 400 metri sono un carosello per la gloria. Sugli spalti (gremiti) il pubblico applaude il coraggioso russo che si regala una giornata unica nel tempio della velocità.
«Sono partito stamattina con lo spirito giusto e sono riuscito ad inserirmi nella fuga – le dichiarazioni di Zakarin a fine tappa -. Ho provato ad attaccare una prima volta, alla seconda mi è andata bene. Pensavo di avere pescato un jolly vincendo il Giro di Romandia. Ne ho pescato un altro oggi, a Imola».
La volata dei fuggitivi va a Carlos Betancur, staccato di 53”. Terzo è Franco Pellizzotti. Il gruppo transita con 1’02”, regolato da Gilbert. Contador conserva agilmente la maglia rosa. «Una tappa tosta – il commento dello spagnolo (nella foto in basso, Ansa) -. Oggi è stata molto dura, molto più dura di ieri nonostante i 50km in meno. La mia condizione? Mi sento meglio ogni giorno che passa e i graffi alle gambe stanno migliorando. Impressioni su Imola? Questo circuito è mitico, lo conosco fin da bambino. Fa un certo effetto correrci dentro…>».
Domani, la città sulle rive del Santerno saluterà la corsa rosa che ripartirà verso Vicenza. Non prima però, di regalarsi una meritata mattina di festa in piazza Matteotti e per le vie del centro. L’appuntamento è per le 10. Per dirsi ciao c’è ancora tempo…
Giro, Zakarin veloce come una… Ferrari
