Nella chiesa Beata Vergine della Misericordia in Gaggio, sulle colline di Fontanelice, giovedì 10 luglio il vescovo mons. Giovanni Mosciatti celebrerà alle 20 una santa messa in suffragio di don Renaldo Giberti (scomparso il 30 giugno 2019) e monsignor Giovanni Signani (scomparso il 13 marzo 2021), due sacerdoti che hanno stretto un legame particolare con il santuario di Gaggio, mai dimenticato.
Don Renaldo Giberti è stato parroco residente a Gaggio dal 1958 al 1978. Il legame con la chiesa Gaggio si rafforza nel 1990, quando i coniugi Zannoni acquistano il complesso di Gaggio per farne una Fondazione a favore dei disabili. Non riuscendo nell’intento, vengono donate a don Giberti la canonica e la chiesa ottocentesca, perché diventassero una casa di preghiera-santuario. Don Giberti a sua volta dona l’intero complesso alla Diocesi di Imola. Tornato in Romagna nel 2010 dopo aver svolto il suo ministero pastorale per 27 anni a San Mauro nel Cilento (Salerno), don Giberti ha riportato a Gaggio la Madonna della Misericordia, l’immagine del cuore immacolato di Maria che aveva fatto scolpire nel 1959 dopo la visita a Bologna della Madonna di Fatima in pellegrinaggio per tutta l’Italia. Nel 2012 l’allora vescovo Tommaso Ghirelli lo nomina rettore della chiesa non parrocchiale di Gaggio e il 5 agosto di quell’anno l’edificio è riaperto al culto. Don Giberti ha ricoperto tale l’incarico fino al 2017, anno del suo ritiro.
La ripresa delle funzioni segna anche l’inizio dei lavori di restauro del complesso, un progetto che l’allora vicario generale monsignor Giovanni Signani ha seguito con attenzione e passione. Una volta terminato l’incarico di vicario (ricoperto dal 2005 al 2014), monsignor Signani aveva ricevuto dal vescovo il compito di seguire l’intero complesso.
Se oggi a Gaggio c’è la casa di preghiera dedicata alla Vergine della SS. Misericordia, che accoglie pellegrini e gruppi per ritiri, momenti di preghiera, esperienze di fede, in un luogo speciale che unisce storia, natura, accoglienza e spiritualità lo si deve alla lungimiranza, cura e passione di questi due sacerdoti.
© Riproduzione riservata