Un campanile splendido che si vede da lontano, circondato dal verde. Una chiesa piccola nelle dimensioni in un luogo di fede con una storia millenaria alle spalle. Non si sbaglia se si definisce la pieve di Campanile uno dei luoghi più suggestivi delle campagne della Bassa Romagna.
Una location che, nei prossimi mesi, sarà teatro di musica e arte per festeggiare il quinto centenario di dedicazione dell’attuale pieve della frazione di Santa Maria in Fabriago, ovvero quanto sopravvive dell’antica pieve di Santa Maria in Centumclinio, la cui esistenza risale al X secolo. Un luogo dove «l’architettura sacra svolge la sua missione e immediatamente, nella sua semplicità strutturale, ti aiuta con dolcezza, ti prende per mano, ti conduce alla presenza divina» per usare le parole di don Gabriele Ghinassi, amministratore parrocchiale di Santa Maria in Fabriago.
La rassegna
Il primo appuntamento per celebrare il quinto centenario della dedicazione dell’attuale pieve è in programma domani, sabato 24 maggio, con il gruppo vocale Arcangelo Corelli di Fusignano diretto da Paola Pironi, a cui si somma Paolo Parmiani che darà voce ad alcune letture.
Si proseguirà il 21 giugno con l’esibizione della corale Ebe Stignani di Bagnacavallo diretta da Giorgio Coppetta Calzavara, il 5 luglio con il coro della Casa della Carità di Lugo diretto da Matteo Unich, il 4 settembre con il Trio Mariquita. Ultimo appuntamento il 27 settembre con Reed Quartet and Friends della Filarmonica di Imola e un buffet finale.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso a offerta libera e inizieranno alle 20.45.
Un gioiello nelle campagne di Lugo
Il complesso ecclesiale di Campanile, nella frazione di Santa Maria in Fabriago, è quanto sopravvive dell’antica pieve di Santa Maria in Centumclinio, la cui esistenza risale al X secolo. Ciò che giunge fino a noi, è costituito da una torre campanaria e da una piccola aula rettangolare successiva al 1513, la cui facciata e fianchi sono arricchiti da arcate cieche. Nel Settecento vengono poi aggiunte due spallette dotate di finestre ad arco, che verranno eliminate in un secondo momento, quando l’intero complesso subisce interventi di restauro fra il 1954 e il 1955, in seguito ai danneggiamenti bellici.
La torre campanaria è l’esito di alcune importanti campagne di restauro condotte durante il XX secolo. La prima sollecitata dal parroco della chiesa nel 1906 si protrae fino al 1912, la seconda invece viene realizzata proprio nel 1954-55 per riparare i danni causati dalla seconda guerra mondiale. Nello specifico il primo intervento è stato finalizzato a restituire al campanile l’aspetto primitivo, ricostruito sulla base filologica del sopravvissuto: viene risanato il paramento con laterizi di recupero e viene sostituito il cupolino settecentesco.
Dalle indagini archeologiche condotte nel corso del XX secolo, è emerso che il campanile ha un tratto in muratura infossato nel terreno per alcuni metri e il ritrovamento di muri perimetrali e altri elementi strutturali, ha fatto ipotizzare che l’antico edificio ecclesiastico fosse più lungo e largo rispetto a quello attuale. Dai rilievi è scaturita inoltre la presenza di pilastri rostrati che inserirebbe a pieno titolo la chiesa di Fabriago in una delle tipologie strutturali nell’architettura romagnola altomedievale.
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