L’amore incondizionato per la musica, l’organo come un rifugio, l’infanzia , l’educazione dei giovani. Questo era ciò che don Ignazio Spadoni aveva più a cuore. Oggi, 22 maggio, ricorrono i cento anni dalla nascita del sacerdote che ha dedicato l’intera vita alla parrocchia del Carmine di Imola.
Nelle pagine che Il Nuovo Diario Messaggero gli ha riservato dopo la scomparsa (il 6 marzo 2003, ndr) c’è un particolare, ricordato da don Francesco Giacometti, che colpisce: «Don Ignazio educava alla passione per la musica, e ancora più educava alla vita». Poche parole, semplici, ma di impatto, in grado di riassumere fedelmente la vera essenza del sacerdote. Al Carmine, dove ha trascorso gli anni della formazione ed esercitato il suo ministero, don Spadoni ha dato vita alla sua creazione più preziosa: la banda giovanile conosciuta come Primavera del Carmine. Numerosi i ragazzi che, durante gli anni, hanno seguito i suoi insegnamenti di cui ancora oggi fanno tesoro. Tra di loro qualcuno ha anche scelto la musica come percorso di vita: come, ad esempio, Massimo Mercelli e Luigi Zardi.
Oggi, 22 maggio, in occasione dei cento anni dalla nascita, la parrocchia del Carmine ricorderà don Ignazio Spadoni durante la messa delle 18.30.
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