Un invaso da 143 mila metri cubi su 6,5 ettari di terreno come strumento di difesa del territorio. Taglio del nastro a Castel Bolognese per la cassa di espansione del Canale dei Mulini in località Savoie, nelle campagne verso Solarolo, entrata a pieno regime nel sistema di regolazione delle acque della pianura ravennate.
La cassa di espansione è stata realizzata dal Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, con risorse (3,3 milioni di euro) assegnate dalla Regione, di cui 2,7 milioni derivanti dal Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale (Dpcm 20 febbraio 2019) e altri 600mila dal Programma per fronteggiare il fenomeno della subsidenza nelle provincie di Ferrara e Ravenna.
La cassa di espansione, collegata allo scolo Rivalone, serve a proteggere la zona di Solarolo da futuri allagamenti grazie a un bacino che conterrà le portate in eccesso in caso di emergenza, ovvero durante le precipitazioni più intense. Al termine dell’evento di piena, man mano che il livello dell’acqua nei canali tende a diminuire, tramite tubi collocati sotto lo sfioratore, si svuota progressivamente anche la cassa di espansione. Oltre a questo rilascerà l’acqua a fine emergenza dallo scolo Prati di Solarolo (attraverso lo scarico di fondo presidiato da una paratoia).
All’inaugurazione ufficiale erano presenti il presidente della Regione, Michele de Pascale, e la sottosegretaria alla presidenza con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini. Con loro Francesco Vincenzi, presidente di Anbi (Associazione nazionale dei Consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue), Antonio Vincenzi, presidente del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, e i sindaci di Castel Bolognese e Solarolo, Luca Della Godenza e Maria Diletta Beltrani.
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