Per la frazione lughese di San Bernardino la festa patronale di quest’anno assume un significato speciale. Domani, martedì 20 maggio, si festeggiano i 550 anni della località nelle campagne di Lugo, una frazione oggi viva e con un forte senso di comunità radicato nei suoi abitanti.
La nascita di San Bernardino di Lugo è da far risalire a quando «a partire dal 1460, per bonificare il nostro territorio, il Santerno, a San Lorenzo, venne deviato e inalveato in argini – scrivono Guido Tarozzi e Sergio Chiodini nell’approfondimento realizzato per il nostro settimanale -. In breve tempo, in soli 10/15 anni, il territorio fu interamente prosciugato e disboscato; sorsero in breve tempo le località di San Lorenzo (1473), l’odierna San Bernardino (1475) e territori circonvicini. Tenuto conto che la popolazione era accresciuta, il vescovo di Imola Giorgio Bucchi fece costruire una chiesa dove era un precedente luogo di devozione e, ricorrendo il giorno della morte di San Bernardino, il 20 maggio 1475, una folta comitiva di lughesi si portò nel nostro paese. Il vescovo consacrò la chiesa col titolo di San Bernardino e la dichiarò parrocchiale».
Per ricordare questo anniversario, dopo una serie di iniziative nei giorni scorsi, martedì 20 maggio la comunità festeggerà il giorno del patrono: celebrazione alle 20, poi la processione con l’immagine della Madonna.
La storia della frazione rivive anche in una mostra itinerante composta da sette pannelli fotografici e dispositivi, distribuiti in altrettanti luoghi della frazione lughese per riavvolgerne il nastro della storia, a cura di Gianmarco Gagliardi. Due gli elementi che legano la storia di San Bernardino, come con un filo rosso: «due date spartiacque. La prima è quella che celebriamo quest’anno, il 1475, anno in cui viene fatta coincidere la nascita della parrocchia, l’anno zero della nostra comunità. La seconda è il 6 marzo 1945, giorno della distruzione dell’intero paese».
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