8, Luglio, 2025

Quadruplicamento ferrovia, sit-in dei comitati in Regione

Martignani (coordinamento comitati): «In questa fase di assordante silenzio che precede l’arrivo della relazione conclusiva di Rfi, continuiamo l'opera di sensibilizzazione»

Nell’attesa che precede l’arrivo della relazione conclusiva di Rfi sul discusso progetto del quadruplicamento della ferrovia tra Bologna e Castel Bolognese, i comitati tornano a far sentire la loro voce. E portano la loro contrarietà alle soluzioni individuate da Rfi fin sotto la sede della Regione Emilia Romagna, dove alle 12 di martedì 13 maggio è in programma un sit-in del coordinamento dei comitati che si oppongono all’attuale progetto di quadruplicamento, giudicato troppo impattante per il territorio, in particolare nel tratto che riguarda Castel San Pietro, Imola e Solarolo.

Presidente di questo coordinamento è Armando Martignani, che aveva lanciato il comitato No Viadotto nel giugno 2024, dopo le prime raccolte firme tra i cittadini delle frazioni di Imola coinvolte dalla prima soluzione prospettata da Rfi.
Il sit-in «ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica, chiamando a raccolta gli aderenti ai comitati ed alle associazioni del mondo agricolo che nell’incontro pubblico del 23 aprile hanno manifestato il loro appoggio e fornito sostegno alle proposte presentate – spiega Martignani -. L’iniziativa si prefigge di fornire all’opinione pubblica e alle istituzioni un segnale di forte coesione da parte di tutti quei cittadini che immaginano il loro futuro, il loro territorio ed il loro ambiente meno bistrattato. In questa fase di assordante silenzio che precede l’arrivo della relazione conclusiva di Rfi, il coordinamento dei comitati continua nella sua opera di sensibilizzazione».
Il sit-in terminerà con la possibilità di ascoltare in assemblea regionale la discussione dell’interpellanza presentata dal consigliere Marco Mastacchi (Rete civica-Elena Ugolini Presidente) sul tema.

Tra le ipotesi alternative presentate nei diversi incontri pubblici organizzati dai comitati, sono state proposte soluzioni quali la separazione dei flussi alta velocità passeggeri e merci sulla Dorsale Adriatica o, in subordine, la realizzazione di tratti in galleria per minimizzare i danni.


© Riproduzione riservata

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