Don Tiso Galletti aveva 35 anni quando, quel 9 maggio 1945, fu barbaramente ucciso da una raffica di mitra davanti alla canonica di Spazzate Sassatelli, la sua parrocchia.
Don Tiso non è stato dimenticato. Oggi, nell’ottantesimo anniversario della sua uccisione, il sacerdote martire sarà ricordato nel corso di una messa celebrata dal vescovo della Diocesi di Imola, mons. Giovanni Mosciatti, alle ore 20.30 nella chiesa di Spazzate Sassatelli.
La vicenda di don Tiso Galletti e il processo che seguì il suo assassinio sono stati portati alla luce dal libro edito dall’Editrice Il Nuovo Diario Messaggero
Don Tiso Galletti – Vita e morte di un parroco di Spazzate Sassatelli in Diocesi di Imola (1909-1945)
Lo trovate qui: https://www.ilnuovodiario.com/libreriaonline/prodotto/don-tiso-galletti/
Nato il 7 agosto 1909 a Conselice, don Tiso aveva manifestato il suo distacco sia dal fascismo che dal comunismo, cercando di proteggere i suoi parrocchiani dalle tragedie di quei mesi difficili. Proprio per questo il 9 maggio 1945 è stato ucciso con una raffica di mitragliatrice da un commando di partigiani comunisti, che lo accusavano falsamente di essere una spia. I morti, quel giorno, furono quattro.
L’assassinio avvenne in pochi secondi, sul far della sera. La motocicletta si ferma davanti alla canonica dove don Tiso è con il fratello Manlio. Un partigiano scende, chiede dove sia don Tiso. Quando il sacerdote si identifica, parte una raffica di mitra che non gli lascia scampo. Sulla parete della canonica restano i fori dei proiettili, come sulla carta d’identità di don Tiso, bucata da una pallottola (vedi foto sotto).
Il suo assassino non è rimasto impunito. Il 2 novembre 1954 la corte d’assise di Ravenna ha condannato a 16 anni di carcere Efrem Testa, comandante della polizia partigiana di Conselice, come autore materiale dell’omicidio. Per via dell’indulto votato dal parlamento in quegli anni, non ha scontato neppure un giorno di carcere.
Nel corso dei decenni, venendo meno il furore ideologico, a rendere giustizia al martirio di questo sacerdote, è stato poi lo stesso Comune di Conselice, nel 60esimo della liberazione, con l’intitolazione di una strada nel capoluogo. E fu il sindaco di allora Nerio Cocchi, nell’occasione, a condividere la decisione della giunta con queste parole: «Don Tiso Galletti, parroco di Spazzate Sassatelli ucciso il 9 maggio 1945, deve essere annoverato fra i “martiri” che nella nostra diocesi hanno pagato con la propria vita la insensata violenza del secondo dopoguerra, e quale vittima innocente cui dopo tanti anni ancora non è stata fatta giustizia».
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