23, Luglio, 2025

Colui che ci guida sulla via di Cristo – Giovanni Bucchi

Quando nell’aprile 2005 riuscii dopo ore e ore di fila a raggiungere la basilica di San Pietro per pregare davanti alla salma di Giovanni Paolo II, a guidarmi c’era una buona dose di entusiasmo giovanile insieme ad una fede ancora acerba per quanto genuina. Quando poi nel gennaio 2023 ho partecipato ai funerali del papa emerito Benedetto XVI, è stata innanzitutto la riconoscenza per un uomo che aveva posto l’avvenimento cristiano al centro del suo pontificato, a spingermi fin verso Roma. E così, non appena nei giorni scorsi è arrivata la notizia della salita al Cielo di papa Francesco, alla domanda «che fare?», la risposta non si è fatta attendere. «Si parte» – mi sono detto insieme ad alcuni parenti e amici – non certo per una tanto presunta quanto ridicola “par condicio” tra pontefici, e nemmeno per chissà quale empatia che pure papa Francesco ha sempre suscitato.

Queste sono le riduzioni ideologiche a cui una certa narrazione mediatica ci vuole sottomettere, ma che davanti alla storia bimillenaria della Chiesa reggono il tempo di un like. «Si parte», mi sono detto, per il riconoscimento di un semplice fatto: senza il successore di Pietro che ci conferma nella fede, il nostro cammino cristiano sarebbe smarrito. E io, personalmente, avevo bisogno di tornare anche solo per pochi secondi davanti al papa per fare di nuovo esperienza di quella promessa che custodisce l’unità del popolo di Dio confermato nella fede. Come disse Gesù a Simon Pietro: «Io ho pregato per te, che la tua fede non venga meno. E tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli» (Lc 22,32).

In un’epoca in cui spesso si misura il papa sulla base delle proprie simpatie, credo sia quanto mai urgente – proprio alla vigilia del Conclave – ribadire che il criterio della nostra fede e sequela al successore di Pietro non è dettato dal gradimento personale che può suscitare. Sono elementi di cui tenere conto, ci mancherebbe, ma qui si tratta di riconoscere nel papa il fondamento visibile dell’unità della Chiesa, colui che – aldilà delle sue e nostre sensibilità – ci guida sulla via di Cristo.

In questo breve pellegrinaggio romano, ho percepito con maggiore chiarezza che il papa è dono e mistero. È uomo, con tutta la fragilità che questo comporta, ed è al contempo il vicario di Cristo scelto dal Padre per confermarci nella fede. E noi, come figli, siamo chiamati a seguirlo nella verità e nella carità, dentro un cammino comunitario. In fondo, è ciò a cui sempre ci ha richiamato papa Francesco.

Giovanni Bucchi


© RIPRODUZIONE RISERVATA

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