Trentun anni, madrelingua inglese, ma l’italiano lo parla alla perfezione. Anzi, i più attenti potrebbero captare anche un lieve – ma non troppo – accento emiliano. Questo perché Aurodeva Guerci (nella foto) è originario di Castel San Pietro Terme. La madre, Patrizia, è castellana. Dopo un viaggio in India lei e il marito Ireno decidono, nell’88, di trasferircisi. La città scelta è Auroville, dove vivono tuttora, nell’estremo sud del Paese. È lì che Aurodeva nasce, ereditandone il nome. «Auro è il maschile di Aurora – spiega -, mentre Deva è una parola sanscrita che significa divino».
A 18 anni Auro sente che è arrivato il momento di dare una svolta alla sua vita. Olanda, Francia, Australia e Italia. Oltre all’inglese e all’italiano, parla anche il francese e il tamil, idioma dell’India meridionale. Durante il suo peregrinare Auro scopre la passione per l’arte. Da un calice di rosso rovesciato su un foglio bianco, ecco l’illuminazione. «Una sera, mentre stavo dipingendo, ho urtato un bicchiere di vino che si è rovesciato sul foglio – ci racconta, nell’intervista che trovate nel numero in edicola da giovedì 10 aprile -. Sono rimasto stupito dall’effetto creatosi. Ho perfezionato la tecnica, ora ho il mio metodo».
Oggi, prossimo alla laurea all’Accademia di Belle Arti di Brera, Auro è riuscito a trasformare la sua passione in un lavoro, con il desiderio di dedicarsi all’arteterapia.
Trovate l’intervista completa nel numero de Il Nuovo Diario Messaggero di questa settimana, disponibile da giovedì 10 aprile in edicola o in edizione digitale!
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