«Occorre scongiurare che il pattume di Firenze inquini le acque del nostro fiume». Ovvero il Santerno. Un articolo pubblicato nel numero del 20 febbraio 1971 de Il Nuovo Diario torna più che mai d’attualità a causa della frana che lo scorso 14 marzo ha riversato parte di una discarica “dimenticata” nel corso del rio Rovigo, principale affluente del Santerno a Palazzuolo sul Senio.
Citando l’articolo, «Così, da giovedì 4 febbraio (1971, ndr), come mostra la foto sopra riportata, i camion della nettezza urbana di Firenze avevano incominciato a scaricare nella valle del torrente Rovigo tonnellate di pattume e precisamente 300 tonnellate al giorno». Nell’articolo, poi, si legge un ulteriore elemento di preoccupazione: «Secondo un progetto di quel Comune, per almeno sei mesi avrebbero dovuto essere scaricate, in cinque posti diversi tutti interessanti il bacino imbrifero del Rovigo, ben oltre 550.000 tonnellate di immondizie». Quella franata nel torrente non sarebbe quindi l’unica discarica che era stata inizialmente prevista dal piano.
Sulla questione, infatti, intervenne anche l’onorevole Veraldo Vespignani, sindaco di Imola dal ’48 al ’62 e deputato dal ’63 al ’76, con una interrogazione in Parlamento. Vespignani cita quattro punti coinvolti: due lungo la sp 477 in località Le Spiagge (una di esse è quella franata nel Rovigo), uno al passo della Sambuca, uno (che viene definito “in progetto”) in una valletta parallela.

L’articolo prosegue poi sottolineando i rischi di tale decisione: «C’è da osservare che il torrente Rovigo è il maggior affluente del Santerno, donde risulta chiaro il pericolo grave di inquinamento delle acque del nostro fiume […] Ecco quindi perché si è reso urgente l’intervento dell’amministrazione comunale di Imola, e per il sospendere lo scarico dell’immondizia, e perché si studiasse subito il modo di impedire che il pattume già scaricato inquinasse le acque del Santerno. Dopo tale intervento lo scarico dell’immondizia sarebbe stato sospeso e l’amministrazione di Firenze avrebbe dato assicurazione case si esaminerà unitamente la cosa».
Oggi una delle discariche è tornata a galla, riversando nel rio Rovigo tonnellate di rifiuti che sono già arrivati anche nel Santerno (leggi qui).
La conclusione dell’articolo è quanto mai attuale: «È quindi nell’interesse di numerose popolazioni che il problema continui ad essere seguito molto da vicino perché anche nel futuro sia impedito il pericolo di inquinamento di qualsiasi genere».
Trovate l’approfondimento nel numero de Il Nuovo Diario Messaggero di questa settimana, disponibile da giovedì 3 aprile in edicola o in edizione digitale!
Ora è possibile acquistare anche la copia digitale (in formato pdf) del giornale dal nostro sito di e-commerce: fai click qui!
© Riproduzione riservata