Dopo il grave episodio avvenuto sabato 22, l’ormai noto pestaggio scaturito da una lite per futili motivi tra due studenti, il polo tecnico di Lugo ha confermato che «sta lavorando per installare telecamere interne all’edificio, sul modello progettato dall’istituto Alberghetti a Imola».
Una misura che, nelle intenzioni della dirigenza, potrà essere utile per monitorare il sistema di allarme antincendio che viene azionato più volte al giorno, provocando false allerte che costringono studenti e docenti a interrompere le lezioni.
È quanto emerso durante l’incontro tra la sindaca di Lugo e presidente dell’Unione Elena Zannoni, l’assessora Daniela Geminiani, la dirigente scolastica Elettra Stamboulis, la referente dei servizi sociali Raffaella Ballardini e la presidente della Provincia di Ravenna, Valentina Palli. Il tavolo di confronto tra enti aveva avuto luogo anche il 17 gennaio, allo scopo di trovare soluzioni per la questione degli allarmi di cui la dirigente aveva informato l’amministrazione.
Il tavolo interistituzionale verrà convocato, almeno in una prima fase, ogni 15 giorni circa. La scuola rappresenterà una a una le singole situazioni critiche e su ogni fragilità rilevata verrà attivato un percorso specifico a cura della scuola, dei servizi sociali o delle altre componenti.
La dirigente scolastica ha confermato che si stanno adottando provvedimenti disciplinari «come fa sempre la scuola per la totalità delle situazioni accertate, anche con ricorso ad un rimborso diretto verso i danni subiti alla scuola o alle strutture».
La sindaca di Lugo, Elena Zannoni, ha sottolineato il ruolo del Comune, che «non può in alcun modo interferire in vicende che hanno assunto profili anche giudiziari o in materie inerenti l’organizzazione scolastica – dichiara la sindaca Elena Zannoni -. Il Comune di Lugo fornisce supporto per affrontare le problematiche e le difficoltà che coinvolgono gli adolescenti che da tutta la Bassa Romagna frequentano le scuole superiori lughesi e in particolare il Polo tecnico di Lugo con cui abbiamo in campo diversi progetti, tra cui ad esempio gli educatori di corridoio».
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