Nel secondo dopoguerra la città di Lugo andava incontro alla sua ricostruzione. Oltre a questa esigenza, vi era la necessità di voltare pagina e ripartire. Questo cambiamento di prospettiva, dalla guerra alla vita normale, è ben testimoniato da diverse fotografie, risalenti agli anni dal 1946 al 1960, scattate da un fotografo diventato iconico nel tempo: Paolo Guerra (1913-1981).
Dopo aver lavorato come decoratore a mano di biciclette, Guerra aveva finalmente avuto la possibilità di coltivare a tempo pieno la propria passione, quella della fotografia. Così, dal 1946, con la sua Leica 35mm, Foto Guerra (nome del suo negozio di fotografie, con il quale lui stesso venne poi rinominato) inizia a girare per la città di Lugo, a piedi e in motorino, fotografando tutte le persone, gli eventi e le cose di suo interesse.
Ne risulta una grandissima collezione, circa 60 mila negativi, riscoperti da Giacomo Casadio, cittadino lughese che, quasi per caso, è venuto in contatto con l’archivio fotografico di Paolo Guerra, di cui oggi è il curatore. Casadio, che gestisce una pagina Facebook dal nome Archivio Paolo Guerra, fotografo e che negli anni ha già organizzato due mostre a Lugo, si prepara a presentare altre foto – anche inedite – del fotografo lughese in due incontri di narrazione che avranno luogo al centro sociale Il Tondo. Il primo il 10 marzo, dalle 20.30, dal titolo Il popolo di Lugo: storie dietro alle immagini. L’immenso Archivio Paolo Guerra. Il secondo, il 24 marzo, dal titolo Donne… donne… donne… nel mondo di Paolo Guerra. Due incontri nei quali le foto fungeranno da punti di partenza per narrazioni e aneddoti dell’epoca. Il tutto con la funzione di riportare in auge «la storia della nostra comunità e di una personalità molto importante per Lugo», spiega Giacomo Casadio.
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