Una decisione definitiva non sarà presa fino a giovedì 20 febbraio, quando ci sarà un secondo incontro con le parti sociali. Ma la linea del Comune di Imola segue lo schema bolognese degli aumenti tariffari per i biglietti dei bus e prevede un aumento di 40 centesimi sulla corsa singola (da 1,50 a 1,90 euro), tre euro sull’abbonamento mensile (da 38 a 41 euro) e dieci euro sull’abbonamento annuale (da 256 a 266 euro).
Aumenti che Cgil, Cisl e Uil hanno respinto, esprimendo «piena contrarietà alla manovra». E questo perché «riteniamo che il servizio pubblico sia fondamentale sotto l’aspetto sociale e anche per la sostenibilità ambientale». Non sono accettabili, secondo i sindacati, «incrementi che gravano sui cittadini che utilizzano maggiormente i mezzi pubblici: studenti, lavoratori e anziani».
La data cerchiata in rosso nel calendario è il primo marzo, quando scatteranno gli aumenti in tutta l’area metropolitana. A Imola (e in tutta la valle del Santerno) la necessità è quella di coprire la richiesta di Trenitalia Tper per il servizio pubblico di trasporto urbano su gomma che, dagli attuali 465mila euro annui, crescerà a 550mila. Per questo il Comune, che lunedì ha incontrato i sindacati, «ha presentato una serie di approfondimenti, elaborati sulla base di ipotesi per ammortizzare gli aumenti attraverso risorse proprie – fanno sapere dal municipio di via Mazzini -. Il confronto è stato approfondito e articolato, con la richiesta da parte delle organizzazioni sindacali di valutare ulteriori ipotesi di intervento che possano incidere in modo più ampio».
Ipotesi che, nel concreto, prevedono l’esenzione dell’abbonamento mensile e annuale per gli over 60; la riduzione del costo degli abbonamenti mensili e annuali; gli abbonamenti studenti 2×1 a famiglia. Oltre alla richiesta «di un miglioramento generale del servizio e del parco mezzi circolante, prevedendo piattaforme per carico e scarico dei portatori di handicap» affermano Stefano Moni (Cgil), Gaetano Lombardo (Cisl) e Giuseppe Rago (Uil) insieme ai responsabili dei sindacati pensionati Angelo Gentilivi (Sei Cgil), Roberto Donatini (Fnp Cisl) e Nunzio Di Chiara (Uilp Uil).
«L’obiettivo dell’amministrazione comunale è individuare soluzioni sostenibili per mitigare l’impatto degli aumenti – confermano da via Mazzini -. Per questo continueremo il confronto con le parti sociali, nell’ottica di garantire il miglior equilibro possibile tra sostenibilità economica del servizio e tutela dell’utenza».
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