9, Luglio, 2025

A Casola Valsenio gli alberi sono testimoni della memoria del paese

Un libro de Lo Specchio Aps dedicato a quelle piante che rappresentano un punto di riferimento per la comunità (come i pini dell'abbazia di Valsenio e la loro storia)

Si intitola La memoria degli alberi il nuovo libro pubblicato a dicembre 2024 da Lo Specchio Aps, che gestisce il periodico casolano Lo Spekkietto. La nuova pubblicazione, si inserisce in un percorso iniziato nel 2021. Infatti, è il terzo volume di una mini-collana editoriale. «Il filo conduttore delle pubblicazioni – spiega Roberto Rinaldi Ceroni, presidente dell’Aps (associazione di promozione sociale, ndr) -, è il tema della memoria. L’ultimo è dedicato agli alberi perché, anche in occasione degli ultimi eventi alluvionali, alcuni alberi non ci sono più; altri hanno resistito».

Se vi state chiedendo in che modo un albero possa rappresentare il tema della memoria, la risposta si trova proprio nell’introduzione del libro. Innanzitutto, però, è bene sottolineare il fatto che «il libro è dedicato ad alcuni alberi, non a tutti; solo quelli che rappresentano per la comunità un punto di riferimento, una testimonianza». L’introduzione recita: «Il titolo che abbiamo scelto per il nostro libro è un paradosso perché è chiaro a tutti che gli alberi non possono avere la memoria in quanto non sono dotati di un sistema nervoso centrale come noi animali. Sono però portatori di memoria perché la maggior parte delle specie arboree vive tanto quanto diverse generazioni e pertanto ci viene spontaneo immaginarli come osservatori delle nostre vicende umane».

Inizia, dunque, così il libro, costituito da un susseguirsi di racconti e aneddoti. «Uno dei più interessanti – prosegue – è la storia legata ai pini posti a ridosso dell’abbazia di Valsenio, che sicuramente nessuno avrà mai il coraggio di tagliare perché sono pieni di schegge. Durante la seconda guerra mondiale, infatti, ci è stato raccontato da chi questa scena l’ha vissuta, che gli alleati lanciarono delle bombe nei pressi dei pini perché pensavano che sotto la loro chioma ci potessero essere dei nemici. Non c’è, quindi, un pino che non rechi schegge. Chi ha provato a tagliarli ci ha rimesso motoseghe e altri utensili. Sappiamo per certo che quelli dunque rimarranno per sempre lì, sarà forse il vento, il tempo, ma non certo la mano dell’uomo ad abbatterli».
Il volume è stato presentato il 10 gennaio al cinema Senio, a Casola Valsenio (nella foto). Nell’occasione è stato anche presentato un video a tema, ora visibile su YouTube al link: https://youtu.be/wfEfDJtmqbw.
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