Sabato 14 dicembre alle 14.30 il comune ricorderà, a oltre 20 anni dalla sua morte, la figura di don Dino Favaretto. A lui sarà intitolata la rotatoria nei pressi dell’Istituto Santa Caterina, tra le vie Nardozzi, Cavour, Andreini e Carducci. Saranno presenti il sindaco Marco Panieri, il vescovo Giovanni Mosciatti e Fabrizio Castellari, oltre a molte persone legate a lui.
Don Dino Favaretto nasce a Mirano, provincia di Venezia, il 5 giugno 1929 in una famiglia di origine contadina, molto devota e praticante. Fin dalla prima infanzia il piccolo Dino manifesta la volontà di farsi sacerdote, incoraggiato dai suoi genitori, i quali saranno sempre orgogliosi della sua scelta. L’incontro con il suo mentore, don Giulio Minardi, storico direttore dell’Istituto Santa Caterina di Imola, gli fa compiere passi decisivi per il suo futuro. Nel 1956 viene consacrato sacerdote nella cattedrale di Imola e il giorno dopo celebra la sua prima messa nella chiesa del Carmine sulla via Emilia.
Ha speso la sua vita nell’aiuto al prossimo, soprattutto dei più giovani per i quali è stato un grande educatore, anche nel suo ruolo di direttore dell’Istituto Santa Caterina per oltre 30 anni (1968 – 1999) e come parroco nella chiesa di Ortodonico, continuando la preziosissima opera di accoglienza di diverse generazioni di bambini e ragazzi. È stato anche insegnante di religione dapprima alle Scuole Medie Valsalva dal 1965 e poi al Liceo Scientifico Valeriani dai primi anni ‘70.
Nell’ottobre 2018 viene fondata da Isaac Gangbo l’Associazione Don Dino Favaretto, il cui progetto principale è la costruzione di un orfanotrofio in Benin. L’idea della costruzione di un orfanotrofio nasce da una personale iniziativa di Gangbo che nel 2009 acquista dei terreni in Benin con l’intento di “ricostruire” l’Istituto Santa Caterina di Imola e continuare la missione di accoglienza della struttura stessa dove Isaac ha trascorso una buona parte della sua vita, dagli 11 ai 26 anni, sotto la guida di don Dino.
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