Di padre in figlio: a sinistra Vittorino Tocchi, a destra il figlio Paolo

«Cosa ricordo? Certamente il tintinnio della macchina da scrivere. Mio padre amava trascorrere il suo tempo battendo a velocità folle i tasti dell’Olivetti». Paolo Tocchi, classe 1957 e residente a Castel San Pietro, ha davanti a sé alcuni raccoglitori, imbottiti di pagine di giornale. Su due di questi è attaccata la stessa etichetta, che recita: “Il Nuovo Diario Messaggero”. «Deve sapere che mio padre, Vittorino, per oltre vent’anni ha collaborato energicamente con il giornale».


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La collaborazione di Vittorino Tocchi, iniziata negli anni ’80, con Il Nuovo Diario Messaggero si può riassumere in tre fasi: dapprima un normale abbonato, poi responsabile della sezione dedicata a Castel San Pietro e, al contempo, incaricato alla distribuzione delle copie. Negli anni ’90, la scelta di acquistare due nuovi abbonamenti: uno per la Casa Protetta comunale e l’altro per il figlio Paolo. «Oltre al mio mantengo tuttora attivo anche quello della casa di riposo, perché so quanto mio padre ci tenesse. È un modo per onorare la sua memoria e le sue buone azioni, che rimangono vive nonostante lo scorrere del tempo. E, certamente, anche perché trovo Il Nuovo Diario Messaggero un giornale ricco di approfondimenti, che leggo con molto piacere».


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